Giorgio Santi e il Viaggio al Montamiata; secondo incontro di letture al Museo Minerario
di Ilaria Martini
«Senza perder tempo uscimmo tosto in campagna con una guida ben pratica a visitare i contorni del paese. Scendendo adunque sotto il poder dell’Erosa, per la strada, che và alle Vigne di Rovignano, videmmo cessare i Paperini, e comparire la pietra calcaria mista spesso con cristalli di Spato romboidale. Qui pur finiscono i Castagni, e le piaggie soggiacenti sono spogliate di alberi, e destinate solo a campi sativi, e a pasture». Giorgio Santi, “Viaggio al Montamiata”, capitolo XVIII
Abbadia San Salvatore – Sabato 15 novembre (ore 17.00, ex Officina Meccanica, locali del Parco Museo Minerario), proseguono gli appuntamenti sulla letteratura dal titolo “Viaggi straordinari”. Il secondo dei tre incontri in programma, dedicati ai celebri viaggiatori del passato che hanno attraversato le terre amiatine e ne hanno riportato l’esperienza nelle loro opere, è dedicato a Giorgio Santi e al suo libro “Viaggio al Montamiata”. Il volume, edito nel 1795, è scritto dallo scienziato, naturalista e botanico, durante uno dei suoi numerosi viaggi di studio sul campo, per scoprire da vicino gli aspetti naturalistici della sua amata Toscana. Santi fu professore di scienze naturali a Pisa e con i suoi studi contribuì a classificare e descrivere le specie floristiche amiatine.
L’opera del botanico e viaggiatore settecentesco sarà presentata da Mario De Gregorio, studioso della cultura senese del XVIII secolo, che al Santi ha dedicato numerosi approfondimenti e pubblicazioni. La voce narrante, che farà rivivere con l’interpretazione l’affresco dei paesaggi amiatini tracciato dall’opera, è dell’attore Luigi Rosatelli. Al termine della conferenza e delle letture seguirà il “tea time”. L’incontro è organizzato dai Museum Angels di Fondazione Musei Senesi in collaborazione con il Comune di Abbadia San Salvatore, il Consorzio Terre di Toscana, l’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia e l’Editrice Betti. La letteratura è utilizzata come veicolo per restituire le emozioni dei viaggiatori che tra il XVIII ed il XX secolo rimasero incantati dalla zona di Abbadia San Salvatore, del Monte Amiata e della Val d’Orcia. Un modo per riscoprire le radici culturali del passato, ma anche per porre il turismo al centro del futuro del territorio. L’evento è organizzato in concomitanza con le celebrazioni per il primo decennale di iscrizione del Parco Val d’Orcia nella lista dei patrimoni dell’umanità UNESCO.
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