L’attesa della neve
Anche questa volta le speranze di una bella nevicata sono svanite. Ieri (mercoledì 29, ndr) verso le 12.30 avremmo scommesso che le scuole sarebbero state chiuse per bufera tanto era corposa la neve che scendeva dal cielo. In pochi minuti aveva già attecchito al terreno, assicurando quel primo velo bianco. Peccato che l’incanto sia durato solo poco più di un’ora. Poi la pioggia inesorabile non solo si è portata via il velo bianco, ma è ancora qui, un giorno dopo, che batte forte su Abbadia. Come dice un conosciuto detto badengo «speriamo che la neve venga dai tetti in su» in paese, dove è famosa soprattutto per provocare disagio alla mobilità. La neve deve invece cadere in montagna, dove ci sono le piste da sci e gli albergatori che aspettano gli sciatori (stamattina il bollettino di Amiataneve percepiva 50 cm in Vetta e 15 cm poco più giù dove si trovano le principali strutture recettive). Non dimenticherò tuttavia gli sguardi lieti dei ragazzi, quando ieri, appena usciti da scuola hanno assistito al clou della nevicata. Le temperature vanno innalzandosi e la speranza di nuove nevicate deve essere rimandata. Si sa poi che sulle previsioni meteo ci sono pareri discordanti. Nonostante sia ormai gennaio inoltrato speriamo ancora che la neve cada copiosa su Abbadia: questo è il bello di vivere in un paese di montagna. Senza la neve non è inverno ad Abbadia! Ilaria Martini
Foto: im
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Il detto non era “…dai caminetti in su”?
Si, si dice “dai caminetti in su” nel senso dai camini della miniera in su, cioè in montagna. Ma in paese è diffuso anche (almeno io l’ho sentito dire tante volte nel paese vecchio) “dai tetti in su”, nel senso solo sui tetti, per assurdo non a terra perchè darebbe disagio.
Grazie della segnalazione, Lucia!