Geotermia, Castro: “Il Sindaco non vuole accettare l’evidenza epidemiologica dell’aumento dei tumori”

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Riceviamo e pubblichiamo(*)

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Si vorrebbe far presente che è da circa 20 anni e dopo la chiusura della miniera, che si è evidenziato il dato epidemiologico secondo cui la geotermia provoca tumori, ma non è stato preso nella giusta considerazione, perché ritenuta non significativa la casistica, nel contesto delle indagini epidemiologiche provinciali e regionali: quindi non è un mistero né un giallo. Il sindaco dice che la geotermia è tra i fattori sospettati e non riesce a dare delle spiegazioni. Alcune spiegazioni ci sono ben chiare: intanto la prima cosa da evidenziare è che nel suolo di Larderello non c’è presenza di mercurio, a differenza del nostro suolo che ne è ricco. L’evidenza medico-scientifica ha dimostrato che un contatto quotidiano con basse dosi di idrogeno solforato dell’ordine di grandezza delle normali immissioni nell’atmosfera da una centrale geotermica possa essere tossica sia per la salute umana che per quella animale e vegetale.

Si fa presente che l’anidride solforosa oltre al mercurio, arsenico e radon, risulta fra le 190 sostanze tossiche capaci di mutare il DNA e a basse dosi può causare disturbi neurologici, respiratori e motori. Bisogna considerare che l’idrogeno solforato entra nel corpo umano con la respirazione, per via orale attraverso la digestione di sostanze contaminate come l’acqua e attraverso la pelle mentre il mercurio è completamente assorbito nel tratto intestinale, passa attraverso la placenta e la membrana emato-encefalica. L’aspetto più difficile da capire è come quantificare gli effetti cumulativi dell’esposizione cronica di questi elementi nel corso degli anni: cioè stabilire una correlazione quantitativa e precisa tra le concentrazioni  e i tempi di esposizione necessari per l’insorgenza  di malattia. Un altro  punto da chiarire,riguarda le emissioni delle centrali geotermiche del nostro territorio e  il rapporto sinergico tra l’idrogeno solforato,il mercurio,l’arsenico e il radon  nel  nesso di causalità tra l’esposizione a queste sostanze e l’insorgenza del cancro.

Queste sostanze che fanno parte dell’elenco delle 190 studiate dalla I.A.R.C. di Lione, ritenute capaci di determinare mutazioni genetiche, sono da prendere nella massima considerazione. Oggi è dimostrato che il cancro è una malattia di origine ambientale, cioè causata da fattori esterni che in modi e misure diverse,provocano un danno al DNA innescando una catena di processi che trasformano la cellula da sana a tumorale. Si è scoperto che il 30% dei tumori è causato da alimentazione sbagliata e che esistono sostanze cancerogene ben catalogate dalla I.A.R.C. che sono capaci di dare mutazioni genetiche e infine si è scoperta l’origine virale di altri tumori. Se c’è un mistero riguarda proprio i virus,che sono miliardi di entità dotati di frammenti di materiale genetico che vogliono a tutti i costi vivere nel contesto del rapporto tra l’uomo e l’ambiente e sono in grado di aggredire i tessuti dell’uomo. In tutto ciò quanto influisce il cambiamento climatico nel nostro territorio? L’insorgenza di mutazioni genetiche del DNA è la chiave di lettura dell’insorgenza del cancro: le sostanze riconosciute come carcinogenetiche, agiscono sul DNA causandone dei mutamenti, spesso sostituendo una molecola al di fuori del codice genetico degli amminoacidi che costituiscono la catena del DNA,determinando così la cosiddetta autolesione.

Ci sono soggetti  in grado di eliminare queste anomalie e conservare lo stato di salute, altri in cui  il sistema di auto-difesa è più debole e i sistemi di riparazione non si rigenerano in modo corretto,dando inizio nel corso di un lasso di tempo all’insorgenza della neoplasia. In considerazione di tutto ciò,bisogna percorrere una sola strada:cambiare i metodi di indagine e indirizzarli verso bio-marcatori e bio-indicatori più utili: come per es.muschio, licheni, cortecce di alberi (vedi mercurio) per quanto riguarda l’aria; pesci, alghe e invertebrati per quanto riguarda il suolo. Bisogna anche tenere presente che le soglie di riferimento per ogni singola sostanza non garantiscono contro i rischi derivanti dalla miscela di inquinanti. Occorrono regole comunali e regionali ben precise che rafforzino la salvaguardia della salute dei cittadini. Esistono altre forme di energia alternativa,meno dannose e più utili allo sviluppo del nostro territorio al posto della geotermia che devasta l’ambiente e il territorio. Costa meno prevenire che curare le malattie. Caro sindaco, riprendiamoci la vera funzione del comune, per sviluppare una economia utile al territorio, fondata sui valori ambientali e sul recupero del patrimonio dei beni culturali e del settore primario (vedi agricoltura e filiera corta) e dei servizi, per ottenere una qualità di vita più sostenibile, solidale e con la giusta considerazione del lavoro vista la grave crisi che stiamo vivendo. (Dottor Rosario Castro lista civica Abbadia Futura)

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Commenti

1 commento a “Geotermia, Castro: “Il Sindaco non vuole accettare l’evidenza epidemiologica dell’aumento dei tumori””

  1. Maria Bozzola

    Sono stata in toscana ospite,ho camminato girato e ammirato il paradiso
    Fino a quando non ho incontrato quel mostro…
    Tutto intorno ruggine dei lampioni..puzza indescrivibile con tutte quelle bocche da dove usciva veleno… tutto intorno arido senza vita…i fumi con il vento si spingono oltre il versante…
    Hai voglia a fare la strada carina… ma come vi è venuto in mente di toccare quell’ambiente.. solo vedendolo si puo’ capire di che mostro (che porta morte) stiamo parlando….

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