Forse siamo brutti, forse non ci volete? Non leggeteci
Ah, fatemi entrare, so che scherzate
poi canterete insieme a me
- No, oltre ignorante sei anche invadente
con noi non la spunti e non chieder perché
Come nella succitata canzone di Lucio Battisti, Gente per bene gente per male, dove un poveretto cerca a tutti i costi di entrare nelle grazie della “gente perbene” similmente ci sentiamo incompresi. Eppure lo abbiamo scritto chiaro e tondo, il giorno che lisceremo il pelo sarà un giorno sbagliato, per tutti. Piaccia o no. Per quanto sopravviverà Abbadia News-La Postilla – forse tanto, forse non abbastanza per vedere il cambio di stagione – dovrete fare i conti anche con questa vedetta d’Abbadia (altra ragione sociale che ci frulla in testa…). La critica non piace, la critica si critica. Non sono piaciute le nostre ai copertoni, non piacque il primo articolo dove chiedevamo che fine avessero fatto i renziani; a qualcuno oggi non piace l’intervista a Giacomo Bisconti: a detta di una giornalista con grossa esperienza: “bruttissime domande, pilotate e tendenziose”, addirittura! Ci insegni lei, cara Cronista, a scrivere le domande, che in realtà, a norma d’Ordine, noi non saremmo nemmeno giornalisti veri e propri, non ancora. I nostri spunti per le interviste vengono da Repubblica e dal Corriere della Sera, prima degli altri. Giornali non certo di trincea ma che quando c’è da conversare con un politico sanno da che parte si tiene la penna e da quale il taccuino. Altri esempi che prendiamo in considerazione sono presi dai programmi televisivi – che in realtà non ci piacciono nemmeno tanto, almeno non al sottoscritto – ma che sanno, anch’essi, per quale verso prendere le domande: Report ad esempio. Piace a tutti Report, no? Tutti ammirano l’esempio “del giornalismo scomodo à la Gabanelli”, e d’altro canto siamo pur certi che la cronista di cui sopra ne sia una grande ammiratrice. Purtroppo il gioco è bello finché le questioni vengono rivolte agli altri, fintanto che il dramma si fa spettacolo televisivo, e poi prosa e poi niente. Ad ogni modo ci tengo a precisare che le domande “pilotate” sono state scritte a fine novembre, quand’ancora Abbadia Futura era in fase di gestazione, oggi sarebbero state sicuramente diverse. Altre domande sono pronte per i politici di tutti gli schieramenti, molto semplici come erano semplici e dirette quelle poste a Giacomo (che è un amico), e a cui, tra l’altro e a nostro modesto avviso, ha saputo rispondere egregiamente, come hanno saputo ben rispondere Enrico Coppi e Paolo Maglioni (amici anche loro, specialmente Enrico), intervistati tra novembre e dicembre. Nel nostro piccolo abbiamo imparato che quando si tratta di amministrare la cosa pubblica, amici o non amici, le domande – poste cordialmente come proviamo a fare noi – devono essere sempre dirette: per dare al candidato l’opportunità di chiarire le questioni spinose e a noi di formare l’ossatura della rivista (piccolissima ma in costante evoluzione). J.
Credo che le domande riferite all’articolo precedente, non siano pilotate o di parte. Per la mia esperienza di lettore di giornali, sono più pilotati gli articoli che si riferiscono alla nostra realtà, inseriti nei giornali.
Non vi fate fermare da persone che non vedono la vostra tenacia e la voglia di fare cronaca costruttiva, ansi raccogliete le critiche e fate di queste un punto di forza con cui evolvervi.
Attestati di stima come il suo ci danno grande forza. Grazie Manuel
Continuate a scrivere, a fare domande, a criticare e farvi criticare. Ma non fermate la vostra voce. Chi non vi ama continuerà comunque a leggervi e questo porterà allo scambio di idee. Questo conta. E poi, anche se non è il tema, i copertoni erano orrendamente fuori luogo per il Natale badengo, anche secondo me. Mari