Vincenzo Pinelli: Del Nome, et Origine dell’Abbazia di S. Salvatore nella Montamiata di Siena

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di Balilla Romani

Di seguito riportiamo un preziosissimo e rarissimo documento scritto da Vincenzio Pinelli, dal titolo: Del nome, et Origine dell’Abbazia di S. Salvatore nella Montamiata di Siena. (Trascrizione di Balilla R.)

Una remotissima antichità vanta questa Abbazia, che meritava di essere sottratta dal naufragio avvenuto ai tempi nostri. Si è finora preteso, e sostenuto, che ella fondata fosse nel 742. da Rachis Ré Longobardico, dopo di che siami lecito fare le seguenti riflessioni avvalorate dal Diploma istesso alla mano. In piè di questo Diploma si legge quanto appresso:  Dat. Id. Maii  die anno Incarnationis  Dom. DCCLII. Ind  XII anno Regni Serenissimo Rachis Regis III. Actum Civitatis Clusinae in Dei nomine feliciter Amen.  In primo luogo nel 741 correa l’Indizione X, quindi Rachis in tal’anno non era stato pur anche assunto al Regno, a cui non fu conferito lo Scettro prima  del 744., tanto più poi, che ivi dicesi: Anno Regni Rachis III. Oltre di che il sigillo in Cera appeso a questo Documento, e in esso incassato con qualche industriosa manifattura, si è trovato, che   ripulito esattamente ed esaminato, non altrimenti rappresenta Rachis, come è stato da tutti supposto, e specialmente dall’Ughelli, ma bensì i due Ré Ugo, e Lotario, leggendovisi: Hugo et Lutharius gratia Dei piissimi Reges che fiorirono nel Secolo X., e le cui Immagini sono improntate con lo Scettro in  mano, e la corona Reale in Capo, che si mirano scambievolmente.

E’ vero, che il Ch. Mabillon Annal. Bened. T. nel far motto della risoluzione di Rachis di portarsi a Montecassino per ivi esercitar la Vita Monastica, aggiunge, che ei fece una donazione amplissima ad Erfone Abate Amiatino, ma è altresì vero, che egli si protesta di fondar la sua asserzione sul detto Diploma, riportato dall’Ughelli nell’Italia Sacra, la di cui sincerità, ed autenticità pone in dubbio. L’Ughelli istesso, che il decanta per veridico (…) si sforza di avvalorarlo con una leggenda tratta da un MS. di quel Monastero riguardante la sua origine: ma scorgendo che l’Indizione XII. del Diploma, come si è veduto, non è quella, che conviene all’anno 742., tanto più, che in quest’anno viveva ancora Ré Liutprando, così crede, che debba dire 747, e  Ind. XV. Conveniente all’anno III. Il dottissimo Annalista d’Italia all’anno 749. dice poter essere, che Rachis fondasse il predetto Monastero, ma dice altresì, che nella Relazione riportata dall’Ughelli si racchiudono delle favole, ed esser discordante dalla relazione stessa, e per più capi ridicolo il Diploma, finto probabilmente per accreditar l’origine del Monastero.  A quanto si dice il Muratori mostra soscriversi ancora il Pizzetti nel T. 1. Delle Toscane antichità pag. 287., il quale soggiunge esservi in stampa una relazione di detto Monastero fatta dall’Ughelli, da Lui non mai veduta.

Il mentovato Diploma esiste attualmente in Firenze nel R. Archivio Diplomatico, ove trovasi ancora una vasta serie di antiche Pergamene, che apparteneano a detta Abbazia, di cui con tal sicuro mezzo potriasi fare una bella Istoria. Ivi pur sono quattro copie, due delle quali, che sembran fatte, una nel Secolo IX., e l’altra nel Secolo XI., sono del tutto simili all’Originale. Delle altre due una è dei 15. Maggio 1272. Fatta in Radicofani, e autenticata da Matteo Giudice Ordinario di quel Castello, e l’altra in Roma nel Rione di Castel S. Angiolo ai 3. Aprile 1280., in ambedue delle quali descrivendosi il Sigillo suddetto si dice non essere state intese le lettere del medesimo, perché consunte dall’antichità. Ma o vero, o falso, che sia il sudd. Dioloma è altresì certo, ed indubitato altro prezioso documento ivi pure esistente, con cui mirablmente comprovasi l’antichità remotissima di detta Abbazia.  Questo è un Contratto di vendita dell’anno 774.

Del mese di Giugno rogato in Chiusi da Aboald con cui i fratelli Andelapo’ e Galdilapo vendono ad Usingo Abate di S. Salvatore di Montamiata omne paupertatem substantiae nostre idest casa vineis terris pratis pascuis silvis cespitibus salectis movile et immovile omnia et in omnibus quidquid presenti die abere videmur. Tanto più volentieri ho rammentato questo prezioso documento, in quantoché non sembra mai stato fin qui incontrato né da Maffei, né da Muratori, né dal Pagi stesso, il quale volendo stabilire due Epoche di Carlo Magno, pone la prima dall’Aprile di quest’anno, quando fù proclamato Ré dei Longobardi, e l’altra dal suo ingresso in Pavia, che secondo il Muratori coincide col Maggio del sudd. Anno 774. o al più coi primi giorni di Giugno; ma la nostra Carta sconvolge il computo del Pagi, mentre da essa risulta, che in detto Anno regnavano i Ré Desiderio, e Aldegiso di lui figlio, del primo era l’anno XVIII., e dell’altro il XV. Regnantes dom. nostri Desiderio, et Adelchis viri excellentis. reg. anno regni eorum in Dei nomine octabodecimo et quintodecimo mense Iunio Ind. duodecima.

Il dottiss. P. Mabillon  T. II.  Annal. Bened. (…) assieme con altri afferma doversi desumere l’epoca di Carlo Magno, che ai suddetti successe, dalla metà del mese di Maggio 774., al che si oppone il nostro Documento, in cui come si è detto, leggiamo, che il Re Desiderio regnava tuttavia nel mese di Giugno di quell’anno, e piuttosto conferma l’opinione del già menzionato Muratori. Chi sa, che queste mie Diplomatiche riflessioni, non del tutto inopportune, somministrino occasione ad alcuno di viepiù rettificare l’Epoche e di far altre scoperte ?

Notizie da *“Domenico Moreni – Bibliografia della Toscana (Catalogo degli scrittori – MDCCCV)* BCI 16H C-I (Passato ora alla Biblioteca di Lettere ST c.2. 1-2) PINELLI Vincenzio. Del Nome, et Origine dell’Abbazia di S. Salvatore nella Montamiata di Siena. In Ispruch 1650. In 4. – Rarissimo.

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Foto/copertina: JC, 2013

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