Val d’Orcia Continuano le indagini sul danneggiamento della Quercia delle Checche
A seguito della rottura di un grosso ramo della Quercia delle Checce in Val d’Orcia, avvenuta presumibilmente nei giorni a cavallo di ferragosto, gli uomini della Forestale di Montepulciano hanno immediatamente intrapreso una serrata attività d’indagine finalizzata a circostanziare le cause dell’accaduto. Al momento non si possono escludere moventi ascrivibili a cause umane, ad opera di uno o più soggetti, al momento ignoti.
La Quercia delle Checche si trova nel cuore della Val d’Orcia – nel Comune di Pienza, territorio riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità – appartiene alla specie Quercus Pubescens Willd, ed è un vero e proprio monumento della natura: il tronco misura circa 5 metri di circonferenza, la chioma copre una superficie pari a quasi mille metri quadrati e l’altezza oltrepassa i venti metri. Per questi motivi la pianta è stata censita dal Corpo Forestale dello Stato come “Albero Monumentale”, e rappresenta, per il suo particolare interesse naturalistico, uno dei più significativi esemplari tra i circa cento censiti in Italia.
In base alle previsioni della Legge n. 10 del 14 gennaio 2013, inoltre, la quercia godrà presto di un ulteriore e più incisivo livello di protezione e verrà inserita nell’elenco nazionale degli Alberi Monumentali d’Italia, alla cui gestione provvede il Corpo Forestale dello Stato, oltre che l’analogo elenco Regionale. Lo stroncamento di un grosso ramo della Quercia delle Checche ha suscitato una vasta eco nell’opinione pubblica, non solo locale, in quanto la pianta, oltre a essere meta quotidiana di importanti flussi turistici, incarna valori storici e affettivi particolari. Nei giorni immediatamente seguenti all’accaduto gli uomini del Comando Stazione di Montepulciano, in sinergia con personale del Comune di Pienza, hanno subito provveduto a mettere in sicurezza la pianta, e si sono attivati ponendo in essere le iniziative del caso.
I tecnici del Servizio Fitosanitario della Regione Toscana, in esito al sopralluogo che si è svolto ieri, non hanno riscontrato patologie particolari e la pianta sembra godere di buona salute. La causa dello stroncamento sarebbe, quindi, da individuarsi in un appesantimento eccessivo della lunga branca disposta in modo quasi orizzontale.
Le indagini che in questi giorni sta svolgendo il Comando Stazione di Montepulciano sono finalizzate ad individuare eventuali responsabilità in merito all’accaduto.
Articolo già apparso su: OkSiena
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Foto/copertina: Valeria Minacci