Una manifestazione per dire “no” alla geotermia
Per sabato 11 novembre è stata indetta una manifestazione “in difesa del Monte Amiata”, organizzata dalla Rete Nazionale NoGesi e da Sos Geotermia; contro – si apprende da un comunicato – la volontà della Regione Toscana di fare dell’Amiata e zone limitrofe un polo geotermico industriale, al pari di quello di Larderello, con la costruzione di decine di nuove centrali.
Tutto ciò comporterebbe lo stravolgimento di un’intera area e del suo patrimonio naturalistico, ambientale, storico e culturale ad alta vocazione turistica. Saranno presenti delegazioni dei Comitati Rete Nogesi di Toscana, Lazio e Umbria.
Gli aderenti all’iniziativa si troveranno alle 14 davanti al Palazzo comunale di Abbadia San Salvatore (Siena) – viale Roma – per poi dirigersi alle ore 14,30 a Piancastagnaio (5 km a piedi, con seguito di autovetture).
L’arrivo a Piancastagnaio è previsto per le 15,30, dove si terrà la manifestazione conclusiva ai Giardini “F. Nasini” (Viale Gramsci, Palazzo Comunale) con musica, flash mob, interventi dei comitati e dei cittadini e approvazione del documento “Manifesto dell’Amiata”.
Una giornata di mobilitazione per bloccare la realizzazione di ogni nuova centrale geotermica Flash o a Ciclo binario e richiedere le dismissioni delle attuali centrali Enel inquinanti e speculative, per bloccare questa fonte di energia non rinnovabile e climalterante, e per difendere il territorio, la salute e le acque.
Il bacino idrico del Monte Amiata, uno dei più importanti della Toscana, che rifornisce circa 700 mila persone, si è ridotto di circa il 50 per cento, e, tra le cause, oltre la siccità, c’è lo sfruttamento geotermico.
Ai sindaci e alla Regione Toscana la richiesta urgente di riportare l’Amiata al centro di politiche di tutela e alla elaborazione di progetti condivisi tesi alla valorizzazione dell’intero territorio per un futuro e un modello economico durevole e partecipato.