Sotto il cielo di Rino
—lP—
di Antonio Pacini
Qualche giorno fa – il 29 ottobre - nasceva Salvatore Antonio Gaetano, per tutti Rino, autore di canzoni profonde, geniali e incomprese. Non si può non ricordare con gioia il suo giorno di nascita, molto più importante della tristezza di quello in cui è dovuto andare prematuramente. Ci interessano ancora i suoi sogni, le sue emozioni, le paure e le incertezze. Nonostante i soldi e il tardivo successo rimaneva sempre Rino, non cambiava e non veniva cambiato; sarà per questo che “ a parte il cane tutti gli altri son cattivi”; sarà per questo che spesso veniva sminuito dai primi della classe, come Gianni Boncompagni a “Discoring” del 1978 che gli rimproverava di non andare a cercare paragoni imponenti, tanto le sue canzoni sono rime facili, o Maurizio Costanzo che lo definiva quello delle “canzoni scanzonate” nella trasmissione televisiva “Acquario” . Invece a un orecchio attento quelle strane canzoni tanto scanzonate non sono, vi si scorgono addirittura più chiavi di lettura. Chi l’avrebbe mai detto? Lui, proprio Rino a un concerto dove disse: “sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera. Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale”. Si deve dissipare un po’ di foschia ma, mentre molti suoi “colleghi” sono ormai sulla via del tramonto, verso di lui c’è un risveglio, una riscoperta proveniente soprattutto dai giovani. Si crede ancora un po’ troppo a fiction insopportabili come quella della Rai che distorce l’essenza del cantante e dell’uomo, ancora non si boicotta chi usa “Ma il cielo è sempre più blu” per i più disparati interessi. Interessi ad esempio di banche, come MPS nel suo noto spot televisivo o -sempre nell’ambito della pubblicità televisiva- di eventi come EXPO che, tra le altre cose, nutrono multinazionali del pianeta tipo Coca Cola, Enel e Mc Donald. Rino invece rimane uno che cerca, che lotta, che scrive per un mondo diverso, per questo va diversificato da chi in questo di mondo ci sguazza. Ed è così che chi lo ama deve sforzarsi di cercare in lui, e nelle sue canzoni, “il filo di un ricamo”.
Ascolta: Rino Gaetano, Sfiorivano le viole
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