SIENA: Quando una favola diventa realtà; Anita Rachvelishvili canta con i Profusion
—lP—
Esce il prossimo 22 settembre Phersu, il nuovo CD del gruppo toscano
Siena. Un potente ed eclettico gruppo rock prog incontra uno dei personaggi più importanti della scena lirica mondiale e ne nasce una collaborazione che porta alla realizzazione di un insolito progetto discografico all’insegna della solidarietà. Sembra una favola ma invece è realtà: lei è la straordinaria Anita Rachvelishvili, la cui voce mette d’accordo i teatri lirici di tutto il mondo, loro sono i Profusion gruppo che si forma nel 2002 dall’incontro fortunato di Vladimer Sichinava e Gionatan Caradonna. Galeotta ai fini di questo inedito mix l’origine georgiana sia di Vladimer che di Anita e complici le nuove tecnologie per cui un bel giorno, senza nessuna vergogna, Vladimer Sichinava contatta tramite social Anita Rachvelishvili proponendole di cantare per loro. I ragazzi stanno lavorando a Phersu, il loro nuovo disco e un brano “Wrinkled Maiden”, parla dell’eterno amore di una coppia di anziani. Lui, ormai vecchio e malato di Alzheimer, si dimentica di lei, anche più volte durante il giorno. Però, ogni volta che la rivede, se ne innamora di nuovo.
La storia è struggente, ricorda quella di un’opera lirica. Per i Profusion Anita sarebbe perfetta ma sembra quasi irraggiungibile e invece lei risponde entusiasta accettando e mettendo a disposizione del gruppo il suo talento, la sua professionalità e la sua energia. Così concluso in modo trionfale il suo impegno alla Scala di Milano nell’”Aida” diretta da Zubin Metha, Anita Rachvelishvili arriva a Siena e, senza voler alcun compenso, si mette ad incidere nello studio dei ragazzi “Wrinkled Maiden” e con loro decide di devolvere il ricavato dal brano all’associazione AIMA (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer). Il pezzo è potente e trascinante e si incastona come un diamante in Phersu, il nuovo CD dei Profusion in uscita il 22 settembre per l’etichetta indipendente tedesca Progressive Promotion Records. Phersu è il dio etrusco della maschera, la guida dell’oltretomba, il sovrano di un carnevale popolato dagli antichi e dai moderni, dai vivi e dai morti, dove ogni personaggio ha la sua musica, la sua storia e la sua voce in un perenne gioco tra realtà e finzione. Il nucleo centrale dell’album consiste proprio in questa ambiguità di significato: i diversi brani interpretano di volta in volta il concetto di persona come maschera, come doppio e come personaggio.
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