“Scusarete della cattiva azione fatavi a non avervi mandata la serva…”. Lettera inedita datata 1782

Scusarete della cattiva azione fatavi a non avervi mandata la serva, ma mi è più ri(n)resciuto  di voi per laz(i)one fatta a mme che mi promisse il padre e la figlia perfino tre o quattro volte prima che io vi scrivesse effe(tt)ivamente che sarebbe venuta di cierto. Dunque non stiedi a fare ricercha di altre standomi della sua parola poi nel partire rimasi morto conziderando a questa azionaccia che ci mancho pocho che non ro(m)pese il muso a quella stroppiata della sua Zia. ma tanto none pas(s)ata che io non li dia. e vi assichuro che questa cosa non mi va più giù. mie passata lanima a rrimanere scorbellato con voi. ma dallaltra parte lho appiacere perche mie capitata migliore occhazione viò trovata la figlia di giommaria Sbrilli che, e stata quindici mesi i(n)circha a servire in casa di domenico Capecchi che poi volse uscire lei che volse andare a segare.

La ragazza è di bonindole e di fadiga senza risparambio buona per fare bucata per filare canape e lino come volete per fare il pane spazare casa per rifare i letti pe ripezare e sa qualche pocho tenere laco mano (l’ago in mano, ndr) la regazza e di bon custume queta obbediente lesta e fedele e ancora spiritosa e grassa e fresca come una rosa. però tenetene conto giovedi presente e sera sara costa e la condurra il babbo ma meno di quattro pavoli alle mese non la vole dare il babbo. però non vi ri(n)cresca addalli che veli guadagnia affilare il lino in una settimana. però giovedi essera aspettatela che ve la fo condure dal padre. io veramente volevo che partisse domattina ma lei vole questi tre giorni fare la bucata per non venire sudicia ma se non ve i tervalli (se non v’è intervalli, ndr) dal cielo giovedi e sera presente aspettateli il babbo e la figliola.

La vettura e l uomo (forse l’huomo, ndr) se non lo volete pagare voi lo pagerò io dunque scusate se io ommachato (ho mancato, ndr) perché ocerchate di fare tutte le diligienze che sono state possibili di farsi. Mi dite come vada la cavusa contro il zio. Posso durvi (sicuramente: dirvi, ndr) che a il tenutario e al zio li venne la citazione ma nona il tenutario eseguito niente  perche appaura del zio. però sono rimaste le cose aciese. però se voi volete tirare avanti datemi un conziglio come devo contenermi che subbito eseguisco contro il zio. Ho avuto piaciere che voi abbite cavato dalle evinaccio il vostro sociero e averli detto il vostro sentimento che tanto la sociera che luicredeno di avere fatta una carita avervi data vittoria come se pezaseno (pensassero, ndr) ama(n)tenervi loro. poi noto la bella azione che vi fecie il medico venire costà più de una volta e no esservi stato affar’ visita al’ meno se non avvoi a una sorella carnale. a mi scusi ma nonera da farsi auna persona come lui. che dira il paese chi lo sa. diranno che se fosse di nascita civile non doveva commetta questa in convenienza. Abbasta levato lo studio siamo tutti machiajoli e pulendai. i noggi siritrova inabadia.

Ho piacere che questo ottobre voi ovittoria venite quà appartire la casa acciò fenisca la secchatura della vostra sociera che tanto affatto colle sue rama(n)zinate che le convenuto a uscire al pigionale già non mancha a chi dare la casa evvero, ma sicchome non e divisa nessuno pole sapere quale sara la vostra parte. però vi prego venire voi. ho fatto bene anon i piegare i denari che e venuta lordine di vendere tutta la robba del monastero però potete contentarvi avvostro piacimento. però penzate a davvoi volete fare lofferta con vostro comodo. Devo dirvi che i figli che mancha avvoi lo io il di 6 – mi partori la moglie e fecie femina la quale a il nome maria domenica e sista i nuna continova musica. ho che bella conzolazione de dannati. già non i porta che al meno se affatto male il grano o la raccolta tutta, al meno affatto bene la mia moglie. questo e quel tanto che posso dirvi resto ai vostri comandi col salutarvi di cuore tutte due. Documenti e traduzione di Balilla Romani   

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