“Una manifestazione riuscita per dare un futuro all’Amiata”
Organizzata da SOS Geotermia, Rete Nazionale NoGesi e Comitati NoGeo Amiata una marcia liberatoria da Abbadia San Salvatore a Piancastagnaio, un corteo determinato e colorato come non se ne vedeva dall’11 maggio 2013 a Bagnore, tanti amiatini e tanti in rappresentanza degli altri territori toscani sotto attacco dei progetti di nuove centrali.
Dietro il grande striscione d’apertura tante bandiere colorate con il “no alla geotermia”, contro i progetti in Val d’Orcia, a Radicondoli, in Valdera e in Valdelsa e gli altri progetti cd.binari.
Ma anche per la moratoria delle più inquinanti centrali Enel, vero trave che tanti amministratori ancora non riescono, o non vogliono, vedere; proprio tre giorni prima, l’8 novembre scorso, anche il consiglio regionale ha dovuto prendere atto, approvando la mozione del M5S, emendata dal Pd, per il “no” alla nuova centrale Enel PC6, che la geotermia “flash” dell’Enel non è più sostenibile, come espresso chiaramente nel “Manifesto dell’Amiata” e rilanciato nelle conclusioni.
Conclusione del corteo a Piancastagnaio dove si è discusso e confermato che un futuro possibile per l’Amiata e tutta la Toscana è legato ad una nuova e più forte spinta sull’economia legata alle eccellenze del territorio, dal paesaggio alle produzioni enogastronomiche; interventi e discussioni anche sulle proposte di un Parco Naturale e dell’utilizzo della geotermia a bassa entalpia mediante pompe di calore che potrebbero attivare una filiera con maggiori prospettive di posti di lavoro, come anche il rilancio del termalismo e lo sviluppo del turismo naturalistico, storico e spirituale. Insomma, tante potenzialità e proposte per un diverso futuro dell’Amiata, ma una unica certezza: basta con la geotermia speculativa e inquinante. (SOS Geotermia, Rete Nazionale NoGesi)