Rapporto Coop 2018: Prato la città con il volume di giocate più elevato del Paese

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rapporto-coop-2018-coop-pedroni-bassi-russoNell’ultimo Rapporto Coop 2018, a cura dell’ufficio Studi di Ancc-Coop, che indaga l’evoluzione degli stili di vita, i comportamenti quotidiani e le opinioni degli italiani, rientra anche il consumo di gioco legale fra le attività analizzate. Il report descrive l’italiano medio come una “persona sportiva, attenta all’alimentazione e dedita a passatempi salutari come il giardinaggio o la buona cucina che non disdegna il gioco, non considerandolo però come un’abitudine prevalente”.

Avviata nella primavera del 2018 dall’ufficio Studi di Ancc-Coop, l’indagine si è svolta su un campione rappresentativo della popolazione compreso nella fascia d’età 18-65 anni ed ha visto la somministrazione di settemila interviste.

Fra le attività analizzate, oltre a rapporti con lavoro, ambiente, cibo, acquisti, salute e competenze digitali, rientra anche il consumo di gioco legale. L’indagine ha rivelato che “il 15% degli italiani gioca con slot machine e videolottery, mentre il 2% si dichiara ‘dipendente o quasi’”. Dalle interviste effettuate è emerso inoltre che “il 40% degli italiani si dedica a questo tipo di passatempo, che però non deve essere visto nel suo complesso in termini di ludopatia. Il 36% degli italiani, infatti, scommette, ma si colloca in una fascia medio-bassa di giocata, che si potrebbe inquadrare in una semplice scommessa sulla partita di Serie A della domenica, mentre il 4% è uno scommettitore assiduo“.

Guardando le statistiche ufficiali, “l’Italia risulta prima in Europa nella diffusione dell’abitudine al gioco in termini di incidenza del gioco legale sul Pil. Un primato che deve far riflettere a partire dalla portata di questo fenomeno il cui gettito erariale in Italia è pari allo 0,6 percento del Pil, il triplo della Francia e del Regno Unito (0,2 percento) e cinque e sei volte tanto la quota registrata in Spagna e Germania, intorno allo 0,1 percento”. Considerando questi dati è possibile comprendere perché il problema della dipendenza dal gioco sia tornato in auge nell’agenda politica ed è considerato ancora più grave se guardato secondo una prospettiva storica. I dati rielaborati dalla redazione di Gaming Report, riferiscono che dal 2001 la raccolta proveniente dal gioco legale è aumentata di cinque volte, passando da 20 ad oltre 100 miliardi di euro.

Secondo il rapporto a livello provinciale, è Prato, in Toscana, il territorio con il volume di giocate pro capite più elevato del nostro Paese: 2.377 euro per cittadino giocati nel 2016, una volta e mezzo l’ammontare della seconda in classifica, la provincia di Rovigo (Veneto): qui ogni residente gioca in media 1.471 euro ogni anno, l’equivalente di una mensilità di retribuzione. In generale, le province dove si gioca di più si concentrano tra Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Abruzzo.

Da un punto di vista generazionale la pratica del gioco risulta essere particolarmente diffusa fra i giovani under-34, che rappresentano nel contempo i maggiori consumatori di cannabis in Europa: negli ultimi 12 mesi ne ha fatto uso un ragazzo su cinque, un dato inferiore solo alla Francia, per un dato complessivo europeo di 17,2 milioni di giovani e di 87,6 milioni di cittadini (età 15-64 anni).

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