LIGABUE a Monza, cronaca di una serata indimenticabile

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Ligabue-Campovolo-2015-recensioneMusica

di Chiara De Franceschi

Luciano Ligabue non delude.  Le due serate evento a Monza si confermano un successo: ottantamila biglietti venduti durante la prima serata e cinquantamila nella seconda

MONZA – Il rocker di Correggio torna sul palco dopo 370 giorni di assenza. L’ultima volta fu a Campovolo, nel settembre del 2015, quando segnò il record assoluto di incassi, attestati intorno a i sette milioni di euro. Stavolta ha dispensato quasi tre ora di musica ai tantissimi fan accorsi da tutta Italia. Concerto che si apre, puntualissimo alle 20:30, sulle note della storica “Urlando contro il cielo”, di cui quest’anno ricorre il venticinquesimo anniversario. Parla poco Ligabue, qualche battuta sul freddo pungente della serata, ma “Niente paura”, ci dice, “la scalderemo insieme”.

Le canzoni si susseguono, dal vecchio al nuovo. Dopo aver rispolverato hit passate come “Libera Nos a Malo”, “I ragazzi sono in giro”, “Lambrusco e pop corn”, che riportano nostalgici e non agli inizi della carriera del Liga, si prosegue tutto d’un fiato. Le tre ore scivolano via senza quasi accorgersene, gli LUCIANO-LIGABUE_locandina-ROCKPARK_bspettatori passano dalle intramontabili “Piccola stella senza cielo”, “Questa è la mia vita”, “Leggero”, alle meno suonate live “Metti in circolo in tuo amore”, “Ho perso le parole” “Lettera a G.”, canzone intima e profonda dedicata allo scomparso cugino Gianni.  Ovviamente c’è spazio per il nuovo, per presentare alcuni inediti contenuti nel nuovo cd “Made In Italy”, in uscita il 18 novembre.

Ligabue ce ne offre ben tre, oltre al già trasmesso in radio “G come Giungla”. Non sappiamo come sarà il nuovo cd, sicuramente il Ligabue degli anni Ottanta/ Novanta era  diverso e forse migliore, ma aspettiamo il cd per giudicare.  Il freddo si fa sentire sempre di più durante la serata, ma quando partono “Il meglio deve ancora venire”, “Tra palco e realtà” ,“Balliamo sul mondo”, balliamo e basta, fregandocene del freddo e dei piedi indolenziti per il tempo trascorso in piedi. Liga ci saluta verso le undici e venti, dopo averci fatto emozionare con l’immancabile “Certe  Notti” e chiudendo il concerto ripetendo “Urlando contro il cielo”, questa volta in versione acustica.

14440870_10210799316889240_1036566542992789277_nCi saluta ringraziando la fantastica organizzazione dell’evento – una macchina di cui non conosciamo i numeri ma che ci è sembrata veramente imponente e sì, siamo d’accordo con lui, veramente fantastica – e una promessa: “Negli ultimi due anni vi ho fatto venire da tutta Italia, il prossimo anno saremo noi a venire a casa vostra”, annunciando quindi il prevedibile tour che seguirà l’uscita di “Made in Italy”. Andiamo via lentamente, quasi non volessimo ammettere che sia finito. Ci incamminiamo verso le navette che ci porteranno a dormire. Stanchi, infreddoliti, un po’ affamati anche, ma allo stesso tempo carichi di quella adrenalina che ogni concerto di Ligabue riesce a darci. Ciao Liga, alla prossima. Ti aspettiamo a casa nostra.

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