L’apparato tenta la carta della Große Koalition
Come risposta al raggruppamento di Abbadia Futura – che orientativamente, benché slegato dai partiti, dovrebbe includere soprattutto i voti di Lista civica, Forza Italia, M5s e Lega Nord, oltre agli eventuali fuoriusciti del PD – la sinistra di Abbadia prova la medesima tattica unendo Partito Democratico, Sel, Rifondazione comunista e Verdi (o quel che ne rimane). Una cortina di ferro apparentemente inespugnabile messa però a dura prova da un elettorato sempre più anarchico o, per meglio dire, sempre meno prevedibile.
Mentre il PD rispolvera il salotto in vista delle primarie – indette per il 23 febbraio 2014 – si odono rumori di tazzine rotte e piattini spaccati nel tentativo di conquistare la leadership paesana, o almeno un biglietto valido per le primarie. L’ala renziana – che per ragioni piuttosto ovvie è divenuta maggioranza virtuale del partito – appare oggi divisa in due fazioni: l’una vorrebbe un candidato laddove l’altra ne preferirebbe un secondo. A noialtri, curiosi osservatori esterni, il 23 febbraio piacerebbe poter scegliere fra più concorrenti possibili (4), ché il voto alle primarie sarà aperto a tutti e la scelta ricadrebbe di sicuro sul candidato più quotato in paese. Dalla parte dei futuristi il mare sembra un po’ meno agitato ancorché, al momento, non sia confermata la scelta del candidato.
Prima di decidere da che parte stare, da liberi cittadini pensanti – distanti dal voto scontato quindi, vivaddio, difficilmente classificabili – aspettiamo di leggere attentamente i programmi di entrambe le liste (programmi che, se i partiti ce lo vorranno concedere, saranno riportati totalmente o in buona parte su Abbadia News-La Postilla). Intanto miriamo l’orizzonte in attesa che si chetino le acque e si semplifichi la scelta. J.
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Vorrei commentare questo post innanzi tutto contribuendo a dare una notizia precisa, rettificando alcune imprecisioni che vi ravviso:
1. la coalizione di cui si parla include, oltre alle forze nominate, anche il Partito Socialista Italiano e l’Italia dei valori, come già reso pubblico;
2. le primarie si svolgeranno il 9 marzo prossimo: e questa è una novità, decisa, si badi bene, non ad Abbadia ma ai livelli di partito regionale e provinciale;
3. assicuro infine, come segretario, che il PD non sta né spolverando né rompendo una stoviglieria che, peraltro, non possiede.
E allora, brevemente, spieghiamo cosa sta facendo, che, si ribadi bene, non è una novità: basta avere l’accortezza di leggere i nostri murali o, per i più tecnologici, il nostro profilo FB.
Abbiamo oramai da oltre un mese avviato un confronto con i partiti del centrosinistra presenti ad Abbadia, sul rinnovo dell’Amministrazione comunale. E abbiamo anche raggiunto un’intesa. Innanzi tutto per arrivare alla scelta del candidato Sindaco con primarie aperte (con riferimento sia agli elettori che ai candidati, unico requisito: li gradiamo di centrosinistra); adesso stiamo lavorando ad un programma che parta innanzi tutto dall’ascolto vero e partecipato della cittadinanza e delle sue associazioni: lo faremo pubblicamente e, penso, lo si vedrà bene.
Come si vede, e come qualcuno ha già giustamente commentato, nessuna Grande Coalizione, ma un percorso politico trasparente che mira ad unire tutto il centrosinistra.
Ci scuserete se i percorsi dei partiti sono un po’ più laboriosi del “mi candido” che è legittimamente permesso ad altri. Personalmente continuo a pensare che la democrazia senza regole rischia di non essere tale e può anche scivolare in forme di populismo. Forse i partiti ne hanno anche troppe di regole, ma ne preferisco troppe piuttosto che niente.
Sulla rappresentazione che viene data di un PD diviso (o meglio, si parla di divisione dell’ ”ala renziana”) vorrei assicurare che personalmente cerco di assicurare e custodire il pluralismo interno, che ritengo una ricchezza, coniugandolo però con la determinazione a correre uniti verso un obiettivo comune. Aspetto a dirlo, ma ritengo che la cosa stia riuscendo, grazie alla determinazione e alla sensibilità di molti.
Penso poi di poter assicurare che la scelta sui candidati Sindaco ci sarà, aperta, libera e pubblica: brevemente, SARANNO I CITTADINI A SCEGLIERE IL NOSTRO CANDIDATO SINDACO E CONSEGUENTEMENTE IL PROGRAMMA che propone, nel quadro dei principi fissati dalla coalizione. I candidati saranno noti entro la fine i gennaio, come termine massimo (a norma di regolamento…).
Infine, veniamo definiti “apparato”, termine usato oggi per caratterizzare in senso negativo le forze politiche; invece, non volendo, descrive bene cosa stiamo facendo: apparàto deriva dal latino ad + paràre, ossia PREPARARE.
Ecco, stiamo proprio preparando la proposta che serve ad Abbadia.
Cordialmente,
Paolo Rappuoli, Segretario Pd Abbadia S.S.
Ringraziamo Paolo Rappuoli per le precisazioni e chiediamo scusa per le imprecisioni. Dal canto
nostro talvolta preferiamo usare termini che riteniamo essere ironici e mai (mai!) dispregiativi verso nessuno: per colorare un argomento altrimenti abbastanza grigio e monotono come può essere la politica di paese. Esiste una meravigliosa pagina Facebook chiamata “l’Apparato” che prende quotidianamente “in giro” Matteo Renzi (e non solo, anche politici di destra) e verso cui lo stesso Renzi – uomo di comunicazione ma anche di mondo quindi caparbiamente autoironico – ama scherzarci sopra e replicare bonariamente (come è successo proprio oggi pomeriggio durante la conferenza stampa trasmessa da SkyTg 24). Ecco, magari commettiamo [commetto...] errori sulle date delle primarie (può succedere) e, ahimè, anche refusi grammaticali; uso parole grosse o grossissime (quindi esagerate e capibilmente frivole come “grande coalizione”) che rimandano a strutture gerarchiche che poco, anzi niente, hanno a che vedere con noi/con voi. Da qui in avanti promettiamo di essere più attenti. Per quanto la politica sia una cosa seria, serissima, ci piacerebbe avere lettori un po’ meno scrupolosi. Con rispetto e stima, Jori Cherubini
Ciao Jori, l’articolo é carino, lo stile ironico e irriverente mi diverte tantissimo.
L’analisi proposta, comprese le “punzecchiature” e i passaggi sui “rumors” urbani, fotografa le dinamiche del centro sinistra badengo, senza dubbio con qualche inesattezza, ma senza malizia.
Le precisazioni di Paolo sono puntuali e dovute, come é condivisibile la rappresentazione del Pd, delle sue regole e del rapporto fra queste e la partecipazione democratica.
Jori, non ti nascondo da “potenziale” candidato che le regole congressuali, previste dallo statuto nazionale (pur con una sua logica) sono abbastanza farraginose, contraddittorie e difficili da spiegare agli iscritti e agli elettori.
Indubbiamente, va riconosciuto al nostro segretario, di aver condiviso e proposto una loro “attenuazione” ma la sostanza é rimasta immutata, e giustamente non poteva che essere così.
Considera che gli iscritti al Pd, per poter avanzare la candidatura alla coalizione, devono raccogliere il 35% delle firme fra i componenti dell’assemblea o il 20% fra gli iscritti, mentre gli indipendenti o i militanti delle altre formazioni non hanno nessun obbligo. Ed inoltre, dovranno sottostare (così si “vocifera”) ad una seconda sottoscrizione che prevederà la coalizione.
Non mi stupisce che un tale meccanismo possa provocare “qualche scricchiolio” e che il percorso verso le Primarie possa compromettere anche qualche piatto del “servito buono”.
Il pluralismo comporta “cocci”, divisioni (alcune incomprensibili) e confronti muscolari ma é un “generatore” incessante di entusiasmo e partecipazione: elementi vitali per ogni organismo democratico.
Non solo tutto ciò non mi amareggia, anzi mi rende soddisfatto di aver contribuito a far maturare la convinzione che il candidato sindaco lo debbano scegliere direttamente gli iscritti, insieme agli elettori.
Mi auguro, per la vitalità del nostro paese, che Abbadia Futura decida di adottare criteri simili nei loro processi selettivi.
Con affetto, Enrico