Offerta dei Censi. La Taberna del Ciucu Rittu approda alla Festa Medievale
di Antonio Pacini
Quest’anno fra le tante novità della festa medievale c’è anche la Taberna del ciucu rittu che aprirà i battenti in piazza Santa Croce venerdì alle 20.30 fino a domenica sera. Abbiamo incontrato alcuni dei ragazzi che se ne occupano. A parlare ai microfoni di Abbadia News c’è Manuel Baiocchi.
«L’idea della Taberna del ciucu rittu nasce dal nostro divertimento nel partecipare alla festa medievale ma anche dalla volontà di arricchirla con episodi dove i visitatori possano essere sempre più coinvolti nella vita dell’epoca, interagendo con i figuranti senza rimanere semplici spettatori esterni». All’interno della Taberna, che sarà allestita in piazza Santa Croce, si sarà catapultati in tipiche scene medievali, facendo conoscenza del taberniere o del mitico mastro birraio, che mostrerà come si prepara la birra artigianale.
«Ci saranno giocatori di dadi, bari e prestigiatori – continua Baiocchi – il cartomante ma anche musici, cavalieri, pellegrini e altri figuranti che di tanto in tanto verranno da noi a dissetarsi e a scherzare. Nella piazza antistante avranno luogo combattimenti fra cavalieri, giochi, balli, scenette teatrali e così via. Abbiamo cercato di ricreare un’ambientazione fedele al periodo medievale illuminando tutto con le candele, dal momento che non ci sono finestre. Piazza Santa Croce ci sembrava ideale per la nostra taberna perché è il luogo dove convergono i tre terzieri, Borgo, Fabbri e Maggiore, anche se negli anni passati è stata lasciata un po’ in disparte mentre invece rappresenta un punto focale del centro storico, il nucleo attorno al quale ruota tutta la festa».
Il riferimento di questi ragazzi è la Pro Loco. Anche se non vogliono gravare troppo su di essa che già dispone di poche risorse, perciò si stanno autofinanziando con l’obiettivo di sostenersi per diventare un arricchimento vero dell’Offerta dei Censi. «Non è nostra intenzione – insiste Manuel – lucrarci o essere visti come concorrenti ai terzieri o quant’altro. Ogni suggerimento da chi partecipa alla festa da più anni di noi sarà ben accetto perché siamo consapevoli che questa è la prova di tiro ma senza dubbio possiamo crescere e migliorare con l’aiuto di altri. Così come già esiste la bottega del Cartaio ci piacerebbe che la piazza, e lo stesso centro storico, ospitassero molti più mestieri così da rendere la festa sempre più dinamica e interattiva.
Ci siamo dedicati a quello che sappiamo fare meglio come la produzione della birra, del vino speziato (del quale abbiamo una nostra formula segreta) e altre bevande. Se tutto andrà bene abbiamo in progetto di diventare una vera e propria “taberna didattica” anche per altri momenti dell’anno, inserendoci fra le attrazioni da visitare per i gruppi, le comitive e le scolaresche».
Al momento la Taberna si sta facendo pubblicità su Facebook dove è già in funzione una pagina dove si possono trovare notizie e piccole anticipazioni. Una curiosità riguarda la scelta del nome: si rifà a una storia molto conosciuta nel medioevo e racconta di un asino che vede una lira e la vuole per forza suonare, malgrado gli zoccoli e una condizione generale poco favorevole. «Abbiamo in mente una festa – conclude Manuel – dove oltre alla consueta sfilata ci sia uno spettacolo a 360°. Chi varcherà il portone della Taberna troverà un’atmosfera del particolare; pellegrini, nobili, popolani, passanti, turisti o cavalieri, tutti a mangiare e bere assieme». L’appuntamento è fissato per venerdì 11 alle 20.30, fino a domenica 13.
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