Torna l’imperdibile Sagra di Celle

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di Ilaria Martini

Con il ritorno della bella stagione è tempo di sagre. Le feste popolari centrate su un prodotto enogastronomico locale rappresentano tutta la nostra passione mediterranea per la cucina e per il bel vivere, ma anche un’occasione turistica e culturale da non sottovalutare. Questo fine settimana (23-24-25 maggio) ritorna la classicissima Sagra dei Pici di Celle sul Rigo arrivata alla 45esima edizione. Un appuntamento fisso per tantissimi giovani badenghi, che non si perdono i sapori genuini e la musica in piazza. Celle sul Rigo è una frazione di circa 377 anime molto radicate alle tradizioni popolari dall’atmosfera agreste, tanto da aver creato persino un sito internet (www.sagradeipici.it) che promuove la sagra e fa conoscere il paese, la cucina e le bellezze paesane visitabili.

manifesto

Così si scopre che la festa dei pici nasce quasi mezzo secolo fa da un’idea della Filarmonica locale, che pensa di finanziarsi ed assicurarsi continuità attraverso la celebrazione di questo piatto tradizionale. Negli ultimi anni la sagra si è modernizzata, estendendosi dalla sola domenica a tutto il fine settimana, per venire incontro alle esigenze dei più giovani e dei nuovi degustatori. La semplicità e la genuinità dell’atmosfera e dei prodotti tuttavia mantengono immutate e Celle sul Rigo va sempre più fiera della sua sagra, dei suoi pici fatti a mano uno a uno dalle donne del paese, al sugo di ragù o aglione. A questa eccellenza è andato nel 2013 il premio Touring Club Italia, che ha riconosciuto l’autenticità dei veri pici cellesi e l’impegno di tutta la comunità per la realizzazione della manifestazione.
Circa i motivi di istituzione della sagra nel 1969 si legge sul sito: «rivitalizzare il paese puntando sul senso comunitario e sulle sue tradizioni e mantenere in vita la Società Filarmonica». A distanza di 45 anni non solo la Banda porta avanti la cultura musicale ed accompagna con le sue note tutte le feste del paese, ma il successo di pubblico non sembra scalfirsi. Un esempio sicuramente virtuoso quello di Celle sul Rigo, a cui guardare come modello in materia di feste paesane. La sagra dei pici dimostra come, anche in una sola piccola piazza con dei tavoli per mangiare ed una consolle, sia possibile la celebrazione dell’amicizia e dei prodotti tipici.

È per la qualità che i tanti degustatori premiano la festa dei pici ogni anno, perché è percepibile nell’aria, se pur di semplicità, una vivida tradizione in cui i primi a credere sono proprio gli abitanti. Forse è arrivato il momento anche ad Abbadia di farci delle domande sulle feste paesane, sulle sagre e sulle tradizioni. Di capire quali sono le manifestazioni che funzionano, ciò che può essere migliorato e ciò che di nuovo può essere fatto. Premesso che non esistono ricette magiche, mi piacerebbe che questo fosse uno dei principali temi di dialogo, soprattutto in attesa del programma di eventi estivi proposto dalla nuova amministrazione comunale.

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