ITALIA, Sharing economy: gli incredibili numeri della nuova tendenza

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Analisi e trend nel Convegno del 19 maggio dell’Università Niccolò Cusano

In un’epoca di crisi economica come quella attuale ci si può trovare a dover modificare le proprie abitudini di consumo, riscoprendo uno di quei valori da qualche tempo andati persi: la condivisione. La Facoltà di Economia di Roma dell’Università Niccolò Cusano, in occasione del Convegno La sharing economy e lo sviluppo sostenibile: impresa, condivisione, profitto che si terrà il 19 maggio alle ore 15 a Roma nell’Aula Magna, ha sviluppato l’infografica Sharing economy: gli incredibili numeri della nuova tendenza in Italia che mostra i dati sulla diffusione del modello economico in Italia.

L’infografica innanzitutto spiega il significato di sharing economy, l’economia basata appunto sulla condivisione di risorse umane e materiali che include la produzione, la distribuzione, il commercio e il consumo di beni e servizi condivisi da parte di persone e organizzazioni diverse. Si prosegue poi con una fotografia dei servizi più popolari in Italia: si va dall’home sharing che prevede la condivisione temporanea di un alloggio, servizio già scelto dal 10% degli Italiani, al car pooling che prevede la condivisione di costi di viaggio tra persone (il 9% della popolazione dichiara di averne fatto uso), fino ad arrivare al bike e car sharing, servizi prediletti  dal 9% degli intervistati.

Ma chi sono gli Italiani che amano questa forma di economia? Si tratta per lo più di persone con meno di 44 anni, con un’alta istruzione, per il 56% uomini, provenienti dal Nord. Tra i Paesi che prediligono la sharing economy, l’Italia si trova al terzo posto, dietro a Turchia e Spagna. Nel nostro Paese, dal 2014 al 2015 le piattaforme che offrono servizi di questo tipo sono cresciute del 34,7%.  E il trend continua a essere positivo. Secondo il Prof. Mario Risso, speaker del convegno e Preside della Facoltà di Economia dell’Università Niccolò Cusano esperto del tema: “La condivisione e la collaborazione divengono elementi sempre più cruciali per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile dell’economia e della società nel suo complesso.

Le variegate esperienze di sharing economy rappresentano oggi un fertile modello di impresa che ancora non ha manifestato le sue reali potenzialità”. Un’opportunità quella della sharing economy che, grazie al web, può essere colta dalle attività emergenti. Claudio Vaccaro, esperto di digital marketing della web agency BizUp chiarisce: “Il web è un canale alla portata di tutti in cui la sharing economy prospera: con la giusta strategia tante attività emergenti possono aumentare di molto i propri affari”. Oltre  al prof. Risso e a Vaccaro, tra gli altri, siederanno al tavolo del Convegno il rettore Prof. Fabio Fortuna, il Prof. Francesco Casale, docente di Diritto Commerciale dell’Università di Camerino e gli Onorevoli Ivan Catalano e Veronica Tentori dell’Intergruppo Innovazione della Camera dei Deputati. Analizzando i dati e le analisi presenti, questo è solo l’inizio di un percorso. La sharing economy continuerà a far parlare di sé: secondo le previsioni nel 2025 il fatturato raggiungerà un valore pari a 300 miliardi di euro.

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