Geotermia: bocciato in Commissione Ambiente l’emendamento Abrignani
Domenica 5 ottobre a Orvieto diverse associazioni provenienti da varie regioni del Paese, parlamentari, sindaci, tecnici si sono confrontati e hanno definito gli obiettivi nella comune battaglia per impedire che lo sfruttamento della geotermia diventi un ennesimo attacco ai territori, anziché una risorsa per il Paese.
Una nuova vittoria è stata riportata ieri in Parlamento quando la Commissione Ambiente ha bocciato l’ennesimo tentativo dell’on. Ignazio Abrignani (ma anche di altri parlamentari – in maggioranza toscani – del PD) di stravolgere la legislazione a favore delle imprese geotermiche, ivi inclusi i casi di Castel Giorgio e di Montenero. Dopo questa bocciatura la decisione finale per l’autorizzazione degli impianti resta saldamente in mano alle Regioni attraverso l’istituto dell’intesa.
Ora il percorso appare più lineare: la Risoluzione presentata nei giorni scorsi, prima firmataria l’on. Chiara Braga (PD), impegna il Governo ad applicare una moratoria sugli impianti in via di autorizzazione finché il Governo non avrà rivisitato il vecchio piano geotermico di Scajola, sulla base anche delle risultanze della vicenda del terremoto dell’Emilia Romagna del 2012 e – ci auguriamo – delle richieste della Rete Nazionale già da tempo avanzate in accordo con i sindaci dei territori e le numerose associazioni che in molte regioni del paese si sono attivate.
Crediamo che, dopo lo scampato pericolo del colpo di mano che avrebbe impedito alle comunità regionali di decidere del proprio territorio, le Regioni, e segnatamente la Regione Umbria – avendo sul tappeto richieste per 3 impianti geotermici tutti sull’altopiano dell’Alfina (…) – debbano andare avanti nella legislazione per individuare le aree non idonee alla realizzazione di tali impianti: oggi praticamente non esistenti, sulla falsariga di altre regioni, l’ultima delle quali è la stessa Regione Toscana, che si è finalmente resa conto della invasività di tali impianti industriali, troppo a lungo taciuta.
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