Floramiata, Vagaggini attacca i sindacati: “A rischio prospettive occupazionali”
Presa di posizione del primo cittadino di Piancastagnaio Luigi Vagaggini dopo il “no” di CGIL, CISL e UIL alla richiesta dell’azienda di rivedere il concordato in essere, visto il raggiungimento, con un anno di anticipo, degli obiettivi occupazionali
Presso la sede della Presidenza della Regione Toscana lunedì 19 febbraio a Firenze, si è tenuto l’incontro relativo ai lavoratori di Floramiata e alla situazione dell’azienda florovivaistica di Piancastagnaio.
All’incontro erano presenti, tra gli altri, l’assessore regionale Cristina Grieco (Istruzione, Formazione e Lavoro), il sindaco di Piancastagnaio, il sindaco di Abbadia San Salvatore, Fabrizio Tondi, e le rappresentanze sindacali di categoria FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL. Sul tavolo la questione relativa all’andamento dell’azienda Floramiata e il piano di assunzioni legato al concordato in essere tra l’azienda e gli stessi sindacati, sottoscritto nell’aprile 2017, che prevedeva 78 contratti a tempo indeterminato, 5 a tempo determinato entro il 2017 più 19 nuovi assunzioni entro il 2018.
Concordato rispettato già alla fine del 2017, motivo per cui Floramiata, in continua crescita, ha chiesto sostanzialmente ai sindacati di svincolarsi dall’accordo e di poter assumere liberamente sul mercato o da altre situazione presentate dagli stessi, le figure professionali necessarie alla crescita dall’azienda superando, il vincolo di assumere tra gli ex dipendenti a tempo indeterminato ma ricevendo dagli stessi sindacati una risposta negativa.
“Durante l’incontro – ha spiegato Vagaggini in un comunicato – ho fatto presente la situazione attuale di Floramiata chiedendo ai sindacati se fosse possibile cambiare l’atteggiamento nei confronti dell’azienda, visto che la stessa aveva adempiuto a quanto deciso al concordato dell’aprile 2017. A seguito del fallimento della vecchia azienda, così come richiesto dai sindacati, la nuova (oggi Amiata Flor) si era assunta l’impegno di assumere, tra gli ex lavoratori a tempo indeterminato, un numero definito di persone a tempo indeterminato entro il 2018. In realtà – prosegue il primo cittadino – visto l’andamento positivo, la “nuova” Floramiata ha assunto più persone rispetto a quelle concordate. Per questo, visto l’aver assunto all’obbligo con ben un anno di anticipo, ha chiesto di potersi svincolare dall’accordo, così da poter fare assunzioni attingendo liberamente sul mercato, cercando personale anche con quelle caratteristiche professionali resesi necessarie dal positivo sviluppo imprenditoriale.
I Sindacati – prosegue il Sindaco – hanno risposto negativamente, chiedendo invece a Floramiata di continuare ad assumere personale tra coloro che già lavoravano a tempo indeterminato con la vecchia società fallita. Questo atteggiamento di chiusura, ha portato alla conseguenza che Floramiata ha deciso di bloccare le assunzioni, a discapito di quelle possibili sul territorio. Non è più possibile sostenere una politica del lavoro che ha queste rigidità; sarà necessario trovare la volontà e la forma per un nuovo concordato tra le due parti a fronte e nel rispetto di una necessità lavorativa e imprenditoriale.
Come Presidente attuale dell’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia e come Sindaco di Piancastagnaio, territorio dove risiede Floramiata, ho ricevuto una lettera dagli ex stagionali, i quali mi facevano presente la propria necessità occupazionale, chiedendo un mio intervento in proposito; credo la loro sia una richiesta legittima anche perché, dopo il fallimento di Floramiata, i lavoratori stagionali sono rimasti senza tutele o ammortizzatori sociali e non è detto che verranno scelti; l’azienda vuole a questo punto la libertà di poter assumere sul territorio le figure professionali che ritiene più opportune allo sviluppo. Tra l’altro Floramiata si è resa disponibile circa la possibilità di assumere personale scegliendo da altri contenitori proposti dagli stessi sindacati, rimanendo comunque saldo il principio di assumere in piena autonomia in base alle figure professionali necessarie.
Come Sindaco – conclude Vagaggini – ritengo necessario rivedere il concordato in essere tra l’azienda e i sindacati, onde evitare di fermare un’azienda che sta effettivamente decollando e dando motivazioni e proficuo futuro per tutti, compresi gli stessi lavoratori stagionali ad oggi fuori dal concordato. La chiusura del Sindacato in questo momento toglie dunque prospettive occupazionali; è necessario che lo stesso debba andare incontro alle richieste dell’azienda”.