E’ tornato il comunismo! Viva Marx, viva Lenin, viva Mao Tze Tung!

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Avanti o popolo, alla riscossa
Bandiera rossa, bandiera rossa
Avanti o popolo, alla riscossa
Bandiera rossa trionferà.

Abbadia è quel paese dove, da quel 25 aprile, è sventolata solo e soltanto una bandiera, quella rossa. Dove per le strade del centro storico vi sono falciemartello dappertutto, sul lastricato in pietra e addirittura forgiate nelle grondaie. Dove può capitare di imbattersi in scritte inneggianti a Stalin e Togliatti, nientemeno!, e insomma è tutto un pullulare di stemmi riconducibili alla Russia d’antan, per dirla così.

Degli sfruttati l’immensa schiera
La pura innalzi, rossa bandiera
O proletari, alla riscossa
Bandiera rossa trionferà.

Fatto fu che di questi comunisti pareva non esserci rimasta che l’ombra. Da una parte il maestro di sci Giacomo Bisconti che certamente nessuno può accusare di apologia del comunismo, dall’altra il dottore Fabrizio Tondi il quale non perde occasione per dire che lui, con rivoluzionari e radicali, ovvero con certa sinistra, proprio non ha niente a che spartirci guardando piuttosto ai moderati.

Dai campi al mare, alla miniera
All’officina, chi soffre e spera
Sia pronto è l’ora della riscossa
Bandiera rossa trionferà.

Fatto fu, dunque, che in vista delle elezioni di maggio l’Abbadia stava per presentarsi orfana di quella rappresentanza nostalgica del tempo che fu, anzi, che non fu mai, dacché fra un comizio e una riunione di sezione sto benedetto Sol dell’Avvenire nessuno mai seppe intravederlo o anche decifrarlo. E il paese s’era trasformato in muro del pianto. Tutti a piagnucolare intimoriti che qualcuno, non sia mai, potesse strappare dal vessillo comunale l’effigie tanto amata. E pazienza se il Muro di Berlino cadde quasi trent’anni or sono, chi se ne importa.

Non più nemici, non più frontiere
Sono i confini rosse bandiere
O socialisti, alla riscossa
Bandiera rossa trionferà.

Fatto sta insomma che una fonte vicina ad Abbadia News ha garantito che il partito comunista S’HA DA FARE! Quindi alle prossime elezioni ci saranno tre squadroni ghigliottina a contendersi la posta: Abbadia Futura, PD e, appunto, i neonati comunisti (capisco l’ossimoro): Rifondazione e I.D.V., partiti che a onor di cronaca in precedenza appoggiavano la candidatura di Enrico Coppi.

Falange audace cosciente e fiera
Dispiega al sole rossa bandiera
Lavoratori alla riscossa
Bandiera rossa trionferà.

Che poi, va bene il nonno partigiano, va bene l’antifascismo, va bene tutto, ma l’amore smisurato di Abbadia per la falcemartello nessuno ha mai capito dove pianta le radici. Insomma, possibile che in 70 anni, fra tutti i comunisti nati all’Abbadia, non sia saltato fuori mezzo statista, uno, u-n-o, in grado di mettere piede in parlamento, così da rappresentare le istanze del popolo nostrano? O anche un pensatore, uno scrittore? Sembra più, il nostro, un comunismo d’accatto, di riflesso, indotto, depurato dall’intelletto; in ogni caso duro a morire. Ma questa cosa c’entra poco o niente con la candidatura di R.C. & I.D.V., candidatura che anzi renderà la sfida elettorale ancora più avvincente. Di nuovo: buon divertimento!

Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Evviva il comunismo e la libertà!

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Copertina: immagine di propaganda comunista

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