CASTEL DEL PIANO, volontari al Liceo: “Vedere una persona che torna a sorridere è indescrivibile”

Print Friendly, PDF & Email

Aj6EC3hKdXqHyFKVxcsIn2xGd6fQ4y2Us-xsNLN1l4t4

lp

di Viola Santelli

Incontro tra i ragazzi del Liceo Scientifico e alcuni soccorritori della misericordia

CASTEL DEL PIANO (GROSSETO) – Nei giorni di fine gennaio 2016 si è svolto, presso il Liceo Scientifico di Castel del Piano, l’incontro tra i ragazzi di quarta e quinta, con i soccorritori del pronto soccorso locale. La Postilla ha intervistato il dottor Sergio Macchi e suo figlio Jacopo che. Da volontari, hanno preso parte all’organizzazione dell’evento.

Cosa vi ha motivato a diventare soccorritori?

I miei genitori, dice Jacopo, essendo farmacisti mi hanno permesso di restare sempre a contatto con l’ambiente sanitario e, più nello specifico, nel mondo del soccorso. Mio padre, infatti, ha iniziato fin da subito a seguire corsi, per poi diventare formatore regionale (colui che contribuisce anche insegnando ai volontari). Io l’ho sempre seguito nel possibile, partecipando alle lezioni.

Questo, come vi ripaga?

Vedere una persona che torna a sorridere dopo un tuo piccolo aiuto, è una sensazione indescrivibile. Noi lo facciamo per passione, per aiutare chi ha bisogno di una mano. Entrambi concordiamo nel dire che è stressante trovarsi in una situazione impotenti, incapaci di agire.

Perché consigliereste una simile esperienza?

Ritengo che sia una prova personale, per imparare a reagire e rimanere concentrati di fronte a situazioni in cui è necessario compiere al meglio quanto imparato. Questo rende possibile anche la creazione di legami personali con altre persone, altri soccorritori, con i quali si crea un’intesa immediata. Il motivo più importante, però, è che con solo 20 ore è possibile apprendere come salvare una vita. Consigliamo entrambi quest’esperienza perché non c’è bisogno di essere supereroi.

Come è possibile diventare soccorritori?

Per prima cosa, bisogna rivolgersi alla misericordia più vicina, dove è possibile tesserarsi e, in seguito, iscriversi ai corsi e frequentarli. Il minimo numero di ore è di venti, che comprendono una parte teorica e una pratica (esercitazione con il manichino). Per finire, è necessario dare un esame in cui, tra le prove, c’è la simulazione completa di un salvataggio e un test con un partner. Non è necessario rimanere in misericordia per rimanere soccorritori.

ARTICOLI CORRELATI: ALBINIA: Cerimonia per il 25° anniversario della fondazione Misericordia - A Castel del Piano va in scena la III edizione di “Una domenica da cani” - AVIS ABBADIA SAN SALVATORE, numeri importanti nel 2015: “tra le migliori 5 in Toscana” -  35 anni di AVIS, bilanci e aspettative con Viro Pacconi - Donazione degli organi e dei tessuti: CINIGIANO attiva la procedura per indicare il proprio consenso -  SIENA: donazione e trapianto, il ruolo dell’Infermiere nella cultura della donazione - Intervista a Francesca Pantalei: “Donare è avere il coraggio di sentirsi corresponsabili”

Lascia un commento

XHTML: Puoi usare questi tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>