Bezzini (Pd), nuova legge turismo: “Serve la sfida della qualità, dalle parole ai fatti”

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Quattro idee per un nuovo salto di qualità: destinazioni turistiche di eccellenza, semplificazione e lotta all’abusivismo per operatori, cabine di regia territoriali, formazione 2.0.

“Le terre di Siena sono già magnifiche, ma non dobbiamo smettere di sorprendere i nostri ospiti. Per questo serve puntare su nuove regole chiare, innovative, condivise. Il turismo è uno dei volani dell’economia toscana ed un fiore all’occhiello delle nostre terre di Siena. Il 42% delle strutture ricettive toscane si trova nella provincia di Siena, quindi oltre alle bellezze abbiamo la maggior parte di chi lavora nel settore. Possiamo e dobbiamo avere un ruolo guida nel contesto regionale” afferma Simone Bezzini, candidato PD al Consiglio Regionale.
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“Credo che la Regione Toscana debba riprendere subito in mano il tema della riforma del testo unico del turismo secondo indicazioni precise, che già avevo in testa, ma che sto rafforzando girando le terre di Siena ed ascoltando operatori turistici, albergatori, professionisti che lavorano nel settore. La promozione venga fatta a livello regionale, ma vanno coinvolti maggiormente i territori e destinate risorse adeguate. Ritengo – prosegue Bezzini – che nella la nuova legislatura regionale che si apre si debba rafforzare il dialogo con associazioni e imprese del settore, recependo le osservazioni più importanti”. Il candidato democratico illustra quindi la sua proposta: “La mia proposta si basa su quattro punti principali che tradurrò in una proposta di legge: (1) dobbiamo creare delle destinazioni turistiche e dei percorsi di eccellenza che facciano emergere le nostre bellezze storico-artistiche anche in una forma nuova e più originale; (2) serve meno burocrazia e regole chiare per favorire gli operatori qualificati e contrastare i fenomeni crescenti di abusivismo; (3) creare una cabina di regia che organizzi i territori e su di essi l’informazione e l’accoglienza; (4) investire sull’innovazione e la formazione degli operatori turistici, cioè più investimenti sulle nuove frontiere del 2.0, social network e tutto quello serve per operare in un mercato nuovo”.
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“Destinazioni turistiche di eccellenza, significa valorizzare il nostro patrimonio UNESCO, la rete dei nostri musei, le nostre colline e le nostre valli, senza dimenticare le montagne, la scoperta del turismo slow con la via Francigena, il termalismo che vede la nostra provincia tra le preferite in Italia ed in Europa e potrei continuare. Creare destinazioni di eccellenza significa anche mixare le nostre qualità per creare percorsi originali, anche legati ad un singolo tema, ma che faccia riscoprire il territorio in chiave nuova: Etruschi e termalismo, gusto e sapori delle nostre terre, pievi ed abbazie, cicloturismo, ippovie e amore per il cavallo, solo per fare alcuni esempi. La Regione Toscana deve certificare e promuovere una nuova offerta turistica di qualità che racconti in modo nuovo un patrimonio bello ed antico, per presentarci sui mercati internazionali con una offerta davvero imbattibile” sottolinea l’ex Presidente della Provincia.“Cabine di regia sul territorio: per fare questa rivoluzione – prosegue Bezzini – dell’offerta culturale Toscana Promozione non basta. Se è giusto che nei grandi meeting internazionali la Toscana non vada frammentata e si presenti sotto un unico contenitore, il territorio però non può rimanere fuori dall’accoglienza, dal marketing e dall’informazione nei confronti degli ospiti delle terre di Siena. Per questo la nuova legge sul turismo dovrà prevedere delle cabine di regia territoriali dove siano protagonisti gli enti locali delle singole aree della nostra provincia, gli operatori del turismo, i soggetti provati che hanno interesse a lavorare con l’attrazione e la permanenza dei turisti. Non dobbiamo ripristinare le Apt, ma da quel patrimonio dobbiamo recuperare un coordinamento territoriale che manca molto ai territori ed agli imprenditori del settore”.“Per gli operatori del turismo servono due azioni importanti: da un lato lavorare su formazione e innovazione per saper muoversi sulle nuove frontiere della promozione, quindi social network e web; dall’altro lotta alla burocrazia e all’abusivismo. Serve semplificare la trasmissione di documenti ed informazione e soprattutto combattere l’abusivismo che mette a serio rischio uno dei settori d’eccellenza della nostra regione. Favorire forme di ospitalità alternativa per determinate situazioni e nuove occasioni di offerta, si pensi alle foresterie sulla via Francigena, può essere giusto, ma non può voler dire creare dei coni d’ombra dove si deroga a determinati requisiti minimi e standard di qualità. Su questo serve confronto, studio, ma altrettanta chiarezza altrimenti creiamo imprenditori di seria A e di serie B e questo non è accettabile” conclude Simone Bezzini.

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