Non tutti sanno che il Campidoglio di Washington è un tempio: ha una cupola centrale ed è perfettamente orientato verso Est, come le vecchie cattedrali. E parimenti non tutti sanno che la chiesa anglicana è chiamata dagli inglesi National Church, il capo di stato, la Regina, è anche capo della chiesa [...]
Venerdì 13 è la giornata tradizionalmente infausta per gli americani. Lo scorso venerdì lo è stata anche per chiunque creda, anglofono o meno, nella libertà usata in senso costruttivo. Al Cassero, locale della comunità omosessuale di Bologna, sono stati presi di mira i simboli cristiani per passare il tempo, o per chissà quale altro motivo, visto che un Papa così benevolo verso i gay non si era mai visto. Per ciò se è giusto dire [...]
quello che impressiona è il distacco e l’equilibrio con cui sono affrontate le questioni, si riconosce valore all’immigrazione e altrettanta all’intransigenza nella gestione delle frontiere. Si riconosce valore al welfare ma mai in chiave assistenziale; viene ribadito che ogni aiuto che lo stato dà ai cittadini non deve servire ad abituarli alla dipendenza ma ad avviarli all’emancipazione [...]
Per chi accetta la pronuncia restituta in latino “cesare” si pronuncia “Kaezar”; è quindi evidente l'origine comune con la parola zar. E in effetti Sunstein è stato lo zar della regolazione americana, prima di passare all'amministrazione Obama. In qualità di capo dell'Office of Information and Regualtory Affairs - una specie di Istat orientata a influenzare direttamente il potere esecutivo [...]
A proposito di Toscana e di concezione toscana del berlusconismo, ci pare il caso di ricordare almeno un paio di “divertenti” battute. La prima del 2006 quando si diceva che la sinistra averebbe vinto perché i Coglioni sopravanzano le Teste di cazzo (coglioni era la definizione berlusconiana per gli elettori di centro sinistra – teste di cazzo la risposta del popolo sinistroide più ardito), la seconda quando si suggeriva di aggiungere alle tre I identificate da Silvio come motore del successo, Impresa Inglese e Informatica, la I di Idiota [...]
L’ateismo rientra decisamente nei gusti dei gentili, che per vocazione assolutista non amano le mezze misure, che fanno ragionare, ma sono a loro agio passando da un estremo all’altro. Il termine “combattere”, che i primi mettono in soffitta su consiglio della buona società e delle donne, comincia a essere visto con interesse dai secondi, ormai satolli di una riflessione sapienziale che ha il sapore di un ripiegamento. Le gilde commerciali, stanche dei privilegi di un’aristocrazia corrotta e deviata, si preparano a muoverle guerra nel suo stesso terreno [...]
Dopo averlo visto mentre leggeva le prediche da un foglietto risalimmo all'idea di impossessarsi dei testi delle sue omelie. Fu un’impresa simpatica. Tra tutte le omelie, la più degna di essere rievoca a mio parere è quella del Natale del 1999. Un'omelia dal sapore universalista, pronunciata in un'Abbadia piena di romani, a non molti chilometri dalla capitale assoluta della cristianità. Un discorso che unì erudizione storico–religiosa, enfasi e visione contemplativa del mondo [...]
...ai toni alti si risponde con le armi, alle armi con le armi. Difendere la salute del corpo e dell’anima in mezzo a gente che si ammala per rendere onore a Dio e che uccide credendo di compiere la sua volontà ha ancora senso. Anzi è doveroso. A meno che non si creda che Dio ha creato l’uomo per farlo vivere come esule sulla terra e sia tanto più contento se bussa alle porte del paradiso coi teschi degli infedeli [...]
La volontà di chi comanda è la misura di cosa sia giusto. Non c'è mai stata nella storia una tautologia tanto discussa! Il povero Hans Kelsen ha avuto critiche di ogni tipo per la sua Dottrina pura del diritto, edito la prima volta nel 1934 oggi in commercio in Italia, per Einaudi, col titolo Lineamenti di dottrina pura del diritto [...]
Sulla testa di ogni italiano ci sono 33 mila euro di debito: non si tratta del mutuo di casa o delle rate della macchina ma di 2 mila miliardi di debito dello Stato divisi per noi, che siamo 57 milioni. Una cifra davvero notevole soprattutto se si considera che nel conto rientrano proprio tutti, anche i neonati. Ma come nasce il nostro debito? Già esistente in epoca statutaria, consolidatosi nel dopoguerra, è con gli anni '80 che questo comincia a prendere il volo [...]