Nella zona dell’Amiata, come nel resto della Toscana dove sono presenti impianti, la geotermia si sta rivelando per quello che non è, non per ciò che vogliono far passare (“una risorsa preziosa, una fonte rinnovabile, inesauribile ed ecologica“, come afferma testualmente il Pd Marras): non un’opportunità per il territorio coinvolto nell’estrazione, ma uno sfruttamento nocivo e scriteriato, che maschera interessi economici che rasentano il monopolio.

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“Nessun allarme o rischio per la salute dei cittadini” afferma tranquillamente la Regione. Le emissioni sono infatti definite irrilevanti per gli effetti sanitari, secondo le indagini effettuate dall’Agenzia regionale per la salute. “In realtà – afferma Marco Casucci, Consigliere regionale della Lega Nord, anche su precisa analisi di Lorenzo Somigli, responsabile provinciale del movimento giovanile leghista – vi sono emissioni fuori controllo di gas climalteranti e di inquinanti che rischiano seriamente di nuocere alla salute delle comunità amiatine presenti sul territorio”. “Nonostante le tante rassicurazioni – prosegue Casucci – riguardo alla tecnologia impiegata nell’estrazione gli abbattitori, fino a oggi in uso, non sembrano produrre l’effetto sperato; le centrali emettono ingenti quantità di sostanze tossiche, tra cui boro e arsenico, che pur essendo gravemente nocivi alla salute risultano tra gli inquinanti non normati e quindi non soggetti a limiti di Legge”. ”Nel 2009 – insiste il Consigliere – nell’amiatino dove si è sviluppata la geotermia, le emissioni di acido – solfidrico, secondo i dati ufficiali dell’Arpat – hanno superato i limiti regionali, senza che vi sia stata alcuna iniziativa delle Istituzioni preposte; per di più, studi scientifici (come segnala, sempre Somigli), certificano il “deserto lichenico” nelle zone adiacenti gli impianti, ovverosia, l’assenza di vita”.

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“Se ciò non bastasse – sottolinea il rappresentante del Carroccio – a capire quali e di quale gravità sono i danni prodotti dalla geotermia, bisogna registrare, sempre nell’amiatino, l’allarmante situazione delle falde acquifere, registrata dal piezometro (idoneo strumento di misurazione, fortemente voluto dalla stessa Lega Nord nella scorsa legislatura), che rileva una riduzione di ben oltre tre metri, presumibilmente a causa dell’eccessivo sfruttamento prodotto dalla geotermia. Nonostante ciò, sono state rinnovate le concessioni con il parere favorevole della Regione e nel frattempo sono addirittura al vaglio nuove realizzazioni”. “E’ chiaro – asserisce il rappresentante del Carroccio – che chi ora governa non sembra interessare quanto sia grave l’impatto ambientale della geotermia”. “Non possiamo permettere questo scempio – conclude Marco Casucci – e quindi chiediamo totale chiarezza sull’effettivo impatto ambientale della geotermia e soprattutto esigiamo piena tutela della salute dei cittadini grossetani.”

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