ABBADIA: intervista a Lorenzo Coppi, nuovo allenatore Professionista Uefa
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di Viola Santelli
Da sempre lo sport preferito sul Monte Amiata, come d’altronde nel resto d’Italia, è il calcio. Lorenzo Coppi, di Abbadia San Salvatore, ha da poco ottenuto il prestigioso patentino da allenatore (Professionista UEFA) presso il Centro Sportivo di Coverciano (e dove altrimenti?). Oltre ai complimenti per l’eccellente risultato gli abbiamo fatto qualche domanda.
Quando è nata l’idea di diventare coach?
Fin da piccolo ho avuto una grande passione per il calcio che mio padre – ex giocatore – è riuscito a trasmettermi. Dopo aver smesso a causa di problemi fisici, mi è stato offerto di allenare e da allora ho deciso di intraprendere questa strada.
Cosa ritieni sia fondamentale per gli equilibri di una squadra?
La cosa più importante è creare un gruppo affiatato con obiettivi comuni e senso di appartenenza alla maglia.
Quali sono i sacrifici, i costi, i requisiti o le difficoltà per ottenere il patentino? Come speri siano ripagati?
Per arrivare a frequentare il corso di allenatore “Uefa A” è necessario avere un punteggio calcolato in base agli anni di gioco nei professionisti e a quelli di mister. La soddisfazione maggiore è stata trovarmi in un corso con molti ex giocatori di serie A e B e campioni del mondo, agevolati da un punteggio elevato di ammissione rispetto a me che sono partito dai dilettanti. Il corso, che si è svolto al Centro Tecnico di Coverciano, è durato sei (intense) settimane alternando lezioni in aula e in campo tenute da insegnanti di grande valore quali Ulivieri, Spalletti e Allegri. Pochi giorni fa ho sostenuto l’esame finale che mi ha qualificato Allenatore professionista.
Hai progetti o modifiche da apportare per un progressivo miglioramento del calcio in Amiata? Quali sono gli obiettivi?
Sicuramente potrebbero essere sviluppati progetti importanti, viste le potenzialità delle strutture sportive che ci sono nell’Amiata, valorizzando l’intero territorio. Gli obiettivi maggiori sono quelli di contattare squadre professionistiche – e spero mi sia data la possibilità di allenarne una – con cui collaborare per aprire le mentalià, non rimanendo chiusi nel nostro piccolo.
Dando uno sguardo al passato, agli inizi, ti ritieni soddisfatto?
Dopo 18 anni di esperienza come allenatore di squadre giovanili (provinciali, regionali e nazionali) e di prime squadre (2 categoria, 1 categoria e serie D) mi ritengo soddisfatto dei risultati raggiunti; ma spero di poter continuare la mia avventura nel calcio.
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