ABBADIA SAN SALVATORE: intervista a Giulia Magini, promessa del basket
laPostilla
di Viola Santelli
Giovane, talentuosa e Amiatina. Si chiama Giulia Magini e gioca a basket in una società sportiva di Orvieto
Il percorso di Giulia è iniziato nella squadra di Abbadia San Salvatore, composta anche allora perlopiù da ragazzi. Aveva solo otto anni ma la sua passione per la pallacanestro, si è rivelata talmente importante da persistere, accompagnandola fino a oggi, in under sedici. La voglia di giocare e la gioia nel farlo, le hanno permesso di non demordere e raggiungere obiettivi sempre maggiori. Da poco si è concluso un torneo, a Bologna, dove la nostra si è distinta nella realizzazione di tiri-liberi. La Postilla è andata da lei.
Il basket è considerato uno sport prevalentemente maschile. Come è nata questa passione?
Mi ha appassionato dalla prima volta che ho tirato a canestro, ma mi è rimasto impresso anche a partire dal primo match che ho visto. Il motivo principale è che lo ritengo lo sport dove sento di poter esprimere meglio me stessa e ciò che so fare.
Giocare in una squadra distante da casa ti limita in qualche modo?
In un certo senso sì, mi limita: la stanchezza si fa sentire sia sul piano fisico che su quello scolastico. Penso tuttavia che sia ricompensato appieno da divertimento e risultati. Non solo: tutte le amicizie che ho fatto e le persone calorosissime che ho trovato, sono state uno stimolo veramente forte per continuare su una strada, lontana da casa.
Qual è stata finora la tua soddisfazione sportiva più grande?
Sento che la mia soddisfazione più grande sia stata partecipare per ben due volte consecutive al trofeo nazionale delle regioni con la maglia dell’Umbria. Arrivare a un torneo così importante e confrontarmi direttamente con le migliori giocatrici italiane, è stato un motivo di crescita dal punto di vista di gioco, mentale e personale. Posso dire che finora è la miglior esperienza che potessi fare, perché certi livelli ti permettono veramente di capire cosa sia questo sport e cosa riesce a darti.
Come ti carichi prima di una partita?
Spesso prima della partita ascolto un po’ di musica ma odio le canzoni malinconiche. Sono una ragazza piuttosto ansiosa e potrà sembrare strano, ma prima di una gara ho bisogno di scherzare con le compagne, parlare e ridere, in modo da alleggerire la tensione. Per il resto, entro in campo e vedo come va: si capisce subito se è una giornata sì o una giornata no.
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