Abbadia News-La Postilla vola in Europa. Terza tappa: Lisbona
di Ilaria Martini
Una delle capitali europee meno conosciute che troppo spesso rimane fuori dai tour dei turisti italiani. Eppure una città dal fascino immediato ma allo stesso tempo di una bellezza nascosta tutta da scoprire. È Lisbona, capitale del Portogallo, nella regione dell’Alantejo, luogo antico e carico di storia, immerso nel blu dell’oceano e allo stesso tempo una città moderna tra le più vivaci d’Europa.
Per avere un’idea dell’imponenza della monarchia portoghese basta iniziare questo viaggio virtuale da Praça do Comércio, enorme piazza che si affaccia sul fiume Tago, per poi passare alla vicina Praça da Figueira: spazi grandiosi che si aprono sul dedalo intricato di vie della Baixa. Nel quartiere dell’Alfama, che si arrampica dal Tago fin sulla collina, si trova il Castelo de São Jorge, il cuore della città moresca, residenza reale fino al 1511, che conserva tutta la sobria imponenza di un vero castello con tanto di fossato e ponte levatoio. All’interno si gode di graziosi giardini – dove i pavoni si muovono liberi – e di una vista mozzafiato su tutta Lisbona, fino a scorgere il Cristo Rei, “miniatura” di quello di Rio De Janeiro, posto a vegliare sulla città. Nel cuore dell’Alfama si trova anche la Sé Patriarcal, la cattedrale di Lisbona, dal profilo vagamente parigino, ma in stile romanico, ancora oggi pozzo inesauribile di scoperte archeologiche che il visitatore può seguire pressoché in diretta. Una visita in tranquillità merita poi il Museu nacional do Azulejo, cioè delle tipiche maioliche azzurre di Lisbona, utilizzate per comporre un pannello lungo 23 metri che raffigura la città prima del terremoto.
L’anima moderna e antica in atavica lotta tra loro qui convivono perfettamente, così l’architettura di design si mescola alle facciate antiche coperte di maioliche azzurre e in strada si vedono ancora passare gli storici tram gialli. La città fu quasi interamente distrutta dal devastante terremoto del 1755 ed è anche per questo che si presenta all’occhio come un coacervo di stili urbanistici. Impossibile visitarla in pochi giorni per apprezzarne l’anima. Occorre fermarsi a conversare con gli abitanti del luogo – che intuiscono l’italiano se parlato molto lentamente grazie alla comune origine neolatina – o immergersi nella cultura culinaria dell’Alantejo, il tutto a un costo decisamente molto più economico rispetto allo standard europeo.
Oltre ai musei e ai monumenti, Lisbona offre scorci meravigliosi, soprattutto nei quartieri più antichi come il Bairro Alto: la funicolare Elevador da Bica si arrampica lungo una scalinata ripida e costellata da caratteristiche botteghe, sullo sfondo dominato dal castello. Proprio tra queste viuzze si possono trovare i migliori locali in cui si suona il Fado, canto malinconico popolare portoghese, da gustare in una sinestesia di sapori, magari accompagnato da un buon bicchiere di Ginginha – liquore alle ciliegie – o di Porto. Anche il vicino Elavador de Santa Justa – asconsore neogotico in ferro – offre paesaggi magici, dalla sommità si domina la città e in primo piano la splendida Igreja do Carmo, una chiesa a cielo aperto della quale dopo il terremoto sono rimasti in piedi solo i muri portanti.
La particolarità di Lisbona però sta nell’architettura manuelina, un fine ricamo nella pietra che si interseca come ragnatela e narra storie tutte da scoprire. I maggiori capolavori in questo stile sono il Mosteiro dos Jerònimos e la Torre de Belém. Il primo, l’imponente monastero in cui è sepolto Vasco da Gama è una meraviglia per gli occhi. Il chiostro su due piani vanta centinaia di colonne tutte diverse eppure simili nelle linee, mentre su quelle all’interno della navata si scorge di tanto in tanto una figura intrusa, aggiunta secondo la leggenda dagli scalpellini annoiati.
La torre difensiva di Belém, ultimo avamposto alla confluenza tra fiume e oceano, è intrisa del sacro vincolo che da sempre unisce il popolo dei navigatori con il mare. La fortezza ha la forma di una nave messa a guardia del porto e vanta una lunga storia militare e nautica, che si può seguire salendo fino all’ultima loggia. Sul lungofiume un’altra prua celebra le grandi scoperte dei conquistatori portoghesi: è il Pradão dos Descobrimentos, il monumento a forma di nave voluto nel cinquecentesimo anniversario della morte di Enrico il Navigatore, che si affaccia sulla splendida piazza del mappamondo, dove il visitatore ha la vera impressione di calpestare l’intero globo.
Dopo la visita ai monumenti e ai musei più turistici è un piacere perdersi nelle vie e nelle piazze, sfidando il clima atlantico che immancabilmente getta sprazzi di pioggia fulminei, ma altrettanto velocemente, senza nemmeno il tempo di aprire l’ombrello, regala di nuovo il sole. Vicinissima a Lisbona, raggiungibile in qualche ora grazie agli ottimi strasporti pubblici, c’è la cittadina di Sintra, patrimonio dell’umanità Unesco, di una ricchezza artistica incredibilmente concentrata, che da sola meriterebbe un fine settimana intero di visita. Una terra, quella di Lisbona e dintorni, da assaporare senza fretta, una perla oceanica che sa rimanere impressa nella memoria e aspetta solo di essere scoperta.
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