Abbadia Futura: Castro interviene al Consiglio su comodato d’uso gratuito per Casa della Salute
Di seguito riportiamo l’intervento del dottor Rosario Castro, consigliere di “Abbadia Futura”, in merito alla questione della “Casa della salute”.
Vista le delibera della G.M. N. 98 del 29/7/2014 con la quale si autorizza la realizzazione della casa della salute. Nei locali ex IPAB, e richiamata la delibera n.38 del 27/6/2008 riguardante locazione, comodato d’uso gratuito di immobili di proprietà comunale; Visto il preaccordo che prevede il trasferimento dei servizi sanitari amministrativi da via Serdini all’ex Ipab con un comodato d’uso gratuito per 30 anni. Visto che tra l’altro è previsto il trasferimento dei medici di medicina generale nei locali ex Ipab a titolo gratuito;
CHIEDIAMO
- Come mai non si è ritenuto opportuno far pagare un equo canone d’affitto ai medici di medicina generale?
- Come mai non è stata presa in considerazione la ristrutturazione delle ex terme dei minatori del complesso ospedaliero?
- Se sono stati presi in considerazione i disagi e le spese per le destinazioni d’uso transitorie della Filarmonica Puccini, Avis, Centro anziani;
- Nella delibera di cui sopra, fra l’altro, non si capisce bene il progetto di trasferimento della scuola media.
Così facendo create una discrepanza nell’assistenza ai pazienti che non hanno scelto i medici associati o che sono residenti nei comuni limitrofi. Avete considerato che i medici non associati sostengono circa 800 euro di spese mensili per garantire il servizio di assistenza ai loro pazienti?
Noi ci rifiutiamo di accettare che nella nostra regione si tenti di organizzare il diritto alla salute su due binari diversi, a scapito dell’uguaglianza nell’accesso alle cure per tutti i cittadini così come garantito e sancito nella nostra Costituzione. Ci adopereremo per superare i campanilismi e credere nel futuro del nostro territorio in cui l’accesso alle cure deve essere garantito a tutti. Non vogliamo che l’istituzione della casa della salute comporti il rischio di svuotare l’ospedale a livello di qualità diagnostica e di intensità di cure.
CHIEDIAMO
- Di utilizzare le risorse finanziarie disponibili per migliorare la qualità dei servizi invece di disperderle in rivoli inconcludenti e in tal senso acquistare la TAC, è una priorità fondamentale per organizzare meglio l’emergenza-urgenza.
- In tal senso occorre ridisegnare un percorso medico integrato tra ospedale e territorio con al centro il paziente e le sue esigenze di cure e assistenza.
- Solo ridefinendo i livelli assistenziali nell’ambito della USL7, sempre nel contesto delle intensità di cure e avente come fulcro l’emergenza-urgenza a livello di P.S. e l’assistenza di bassa e medio-alta intensità di cure compatibili con le necessità del nostro territorio, si può garantire la qualità del servizio sanitario.
Non si pretende altro che un livello di assistenza compatibile secondo la piramide organizzativa della sanità; non si pretende l’alta specialità del nostro ospedale ma trattamenti terapeutici compatibili con la medio-alta intensità di cure; è stato possibile nel passato e se si vuole anche ora. Basta mettere i dipendenti sanitari nella condizione di lavorare con professionalità e adeguata organizzazione. Non si può ridurre il personale sanitario e pretendere di offrire servizi di qualità.
Il decreto Balduzzi, considerando il rapporto di 3,8 letti per mille abitanti, consente nel nostro territorio di avere 55 posti letto che se ben utilizzati, garantirebbero una buona qualità di assistenza e di accoglienza del malato a livello di emergenza-urgenza di P.S. e di intensità di cure compreso l’hospice per i malati terminali.
Infine, considerate il rischio di conflitto d’interesse che si potrebbe scatenare nel rapporto tra i medici di medicina generale, nell’ambito dei servizi sanitari.
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