ABBADIA chiusa per ferie: sono tutti al mare
Estate*
di Jori Diego Cherubini
Cerco l’estate tutto l’anno
e all’improvviso eccola qua.
Lei è partita per le spiagge
e sono solo quassù in città,
sento fischiare sopra i tetti
un aeroplano che se ne va.
(Pallavicini, Conte, 1968)
L’immaginario tipico delle città agostane – catrame rovente, solleone con relative visioni stile Fatamorgana, rotoli di fieno dal Far West, bar chiusi e il viale lungo, deserto, pieno di palazzi anni ’50, un po’ Fellini un po’ periferia pasoliniana – si manifesta nel nostro paese tra realtà sospesa e allucinazione nella seconda quindicina di giugno. Sono tutti al mare. Specialmente nei lidi del grossetano; quindi Castiglione della Pescaia, Follonica e Marina di Grosseto. Ma anche Principina, Alberese e, per chi possiede un catamarano, l’elegante Punt’Ala. Tutti a mangiare cocomeri e insalate di riso, magari nasello o spigola.
Queste sono le mete raggiunte a giugno. Di solito invece chi si sposta da luglio in poi predilige località più esclusive, Sardegna, Sicilia, addirittura i tropici. Sta di fatto che per chi rimane ad Abbadia c’è ben poco da fare. I villeggianti sono previsti nei prossimi due mesi, come anche le iniziative promosse dalla Pro Loco e le altre associazioni; gli happening, i piccoli concerti, le feste più o meno medievali, le passeggiate nel bosco e i ritiri delle squadre sportive: tutto rimandato.
Il presente pencola tra un limbo fatto di niente e un’attesa soporifera, oziosa, con le imposte a metà e la macedonia in frigo. In realtà il caldo vero deve ancora arrivare, e spesso, da noi, neanche arriva. Di palazzi non ce ne sono, o sì, al massimo un paio e qualche bar rimane pur sempre aperto. La gente però è assente, partita con ombrelloni, pinne, fucile e tutto il resto. Au revoir. (Articolo del 23 giugno 2014)
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foto: jc