Abbadia Futura contro l’amministrazione Tondi: “Se questo è il cambiamento era meglio stare fermi”
—lP—
Riceviamo e pubblichiamo.
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Abbadia San Salvatore. A un anno e cinque mesi dall’insediamento della nuova amm.ne comunale vorremmo fermarci un attimo a riflettere su cosa è cambiato rispetto a prima. Il programma del Centro-Sinistra annunciava “un progetto di governo riformista, credibile, innovatore e di cambiamento”. Cerchiamo di analizzare in cosa consiste questo cambiamento tanto sospirato da tutti noi:
Giudice Di Pace: è stato eliminato. La scusa è sempre la stessa, quella dei costi troppo elevati. Per noi è un servizio da non mettere neanche in discussione e che ci potevamo permettere. Soprattutto se ci possiamo permettere un istruttore di fiducia del sindaco in posizione C1. Diciamo pure che non c’è stata nessuna volontà di salvarlo
Casa della salute: ci chiediamo come mai -vista la scarsità di risorse economiche disponibili- la casa della salute debba essere in comodato d’uso completamente gratuito per i dottori. Anche solo con un affitto minimo, sicuramente minore a quello che pagavano precedentemente, si potevano reperire alcune migliaia di euro all’anno da reinvestire per la comunità o per non far andare persi alcuni servizi importanti (vedere appunto il giudice di pace). Inoltre sono state sfrattate la filarmonica Puccini e il centro anziani che dove andranno ora comporteranno al comune ulteriori costi.
Ex Pineta: non c’è stata nemmeno l’accortezza di far rimuovere le ceppaie lungo il periodo estivo per contenere il degrado. La garanzia doveva essere quella di ripartire da subito con il nuovo progetto di riqualificazione ma così non è stato e stiamo andando incontro all’inverno. Sospettiamo che le risorse necessarie non siano ancora state reperite; sollecitiamo quindi il massimo impegno possibile in tal senso affinché venga restituito in tempi brevi il prezioso parco pubblico alla nostra comunità.
Tagli boschivi: continuano incontrastati i troppi tagli, spesso con pesanti mezzi cingolati dentro al bosco. Secondo noi questa attività importante può risultare dannosa se diventa dominante sulle altre funzioni del bosco (ambientale, ricreativa, turistica etc.). L’Amiata è un patrimonio di biodiversità assolutamente sottovalutato. Per le sue particolarità e i suoi delicati equilibri ecologici merita, dal punto di vista dei tagli, una tutela e dei controlli diversi dagli attuali. Non è sufficiente scrivere “basta al taglio selvaggio” come nel programma dell’attuale maggioranza e liquidare la questione
Turismo: non è stato comunicato a nessuno ma è stato appena soppresso l’Ufficio di accoglienza turistica di via Adua. Quest’estate l’ex IAT ha avuto centinaia e centinaia di presenze in quanto unico punto di riferimento di una vasta zona. Inutile dire che le belle parole e gli incontri sul turismo, anche qui, servono a poco se sono seguiti da tali fatti. Le attività continuano a chiudere e gli immobili a svalutare; è sempre più palese la volontà politica di destinare la nostra zona ad area sacrificabile. Invitiamo l’amministrazione a essere con noi e ad avere il coraggio di non assecondare più questo triste destino.
Discarica: non si esprimono. E’ un grosso onere per il Comune, non ricompensato adeguatamente. Vogliamo che una volta raggiunto il suo esaurimento non si proceda con l’eventuale raddoppio e che si cambi veramente rotta. Così come lo sfruttamento geotermoelettrico, la discarica è completamente incompatibile con ogni altro tipo di sviluppo che merita la nostra montagna. Abbiamo già dato, che se la prendano altri se è così conveniente come ci vogliono far credere (ma la tassa sulla spazzatura l’abbiamo sempre pagata e continueremo a pagarla)
Purtroppo dobbiamo constatare che rispetto a prima non è cambiato proprio niente; la situazione è addirittura peggiorata. Se questo è il “progetto riformista e credibile” era meglio l’assenza di risultati alla quale eravamo abituati. Noi crediamo che turismo e commercio così come agricoltura e ambiente non siano parole astratte, aspetti marginali, ma leve trainanti del territorio, essenziali per la sua ripresa. Chi conosce la montagna sa quanto vale e sa anche come la svendita delle risorse non porti a niente. Per qualsiasi collaborazione verso il vero cambiamento noi ci siamo, malgrado finora siamo stati solo snobbati dalla maggioranza. Il sogno di un’Abbadia Futura migliore per noi rimane, e faremo di tutto per realizzarlo. Cogliamo l’occasione per dire Grazie a tutti coloro che hanno creduto in noi finora, a chi l’ha fatto e a chi lo farà. Viva l’Amiata.
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Foto/copertina: archivio La Postilla (jc)