Intervista a Francesca Pantalei: “Donare è avere il coraggio di sentirsi corresponsabili”
—lP—
di Viola Santelli
Non tutti prendiamo in considerazione il fatto che adesso, da qualche parte, c’è qualcuno in fin di vita, bisognoso di un nuovo organo, di una trasfusione o più semplicemente d’aiuto. Malgrado sia un problema che riguarda tutti, sembriamo esser chiamati in causa esclusivamente nel momento in cui ne siamo coinvolti in prima persona. Probabilmente non c’è niente di strano a non ritenere fondamentale offrire un po’ di sangue a un anonimo poiché l’argomento non è all’ordine del giorno. Il fatto è che per andare avanti, inutile dirlo, bisogna venirci incontro a vicenda e accettare l’idea ipotetica di poter essere noi, un domani, gli sconosciuti di cui il donatore non saprà mai il nome, l’età o il sesso ma a cui fornirà il necessario. Fare volontariato non implica esclusivamente un’intensa attività senza alcun tipo di profitto materiale, può anche essere composto dal piccolo contributo di ciascuno. A Francesca Pantalei, ragazza impegnata in molteplici attività di volontariato, sono state fatte alcune domande per approfondire la questione.
Come ti sei avvicinata al volontariato?
Mi sono sempre occupata di volontariato. Ho iniziato con associazioni di stampo cattolico, poi, come promotrice ed educatrice professionale per il CNV (centro nazionale del Volontariato) e per il CESVOT (Centro Servizi Volontariato Toscana), con l’obiettivo di promuovere tra gli studenti delle scuole medie superiori della provincia la conoscenza e la cultura del volontariato. Tra gli obiettivi del mio operato c’è anche e soprattutto la creazione di reti tra associazioni e istituti scolastici.
Perché è importante donare il sangue?
La donazione, intesa come gesto più ampio di disponibilità per l’altro, è un atteggiamento che da solo può generare e sostenere la solidarietà sociale nelle comunità. È possibile donare il proprio tempo, le proprie idee, il proprio sangue, i propri organi e così via; ma questa, più che azione, è soprattutto stile di vita, è rendersi disponibili quando meno ce lo aspettiamo ed esserci anche se non l’abbiamo programmato. Donare è avere il coraggio di sentirsi corresponsabili del benessere di tutti e mettere le proprie risorse a disposizione.
Concentrandosi sulla possibilità di donare il sangue, ciò che va fatto risulta semplice ma spesso la paura funziona da freno. Sapresti dire da quando è possibile iniziare e come “ovviare” al problema?
Per quanto riguarda la donazione del sangue è possibile iniziare già a sedici anni; avendo però l’autorizzazione dei genitori. Ci sono poi delle condizioni fisiche che devono essere presenti, senza le quali non può esserci il prelievo di questo o dei suoi componenti. La paura è spesso generata (come per altre situazioni o novità della vita), dalla poca consapevolezza e dalla poca familiarità con l’ambiente nel quale avviene la donazione. Incontrare i volontari delle associazioni che se ne occupano, visionare i nuovi video realizzati a livello regionale, può aiutare a farsi un’idea dell’esperienza che è possibile vivere.
ARTICOLI CORRELATI: 35 anni di AVIS, bilanci e aspettative con Viro Pacconi - ABBADIA: tavolo permanente sui servizi socio-sanitari. Coinvolti partiti, sindacati e associazioni - Sanità: tavolo permanente (composto da forze politiche e sigle sindacali) in difesa del territorio - Ospedale, Abbadia Futura indice assemblea pubblica: “La nostra lotta sarà coraggiosa” - Abbadia San Salvatore: al piazzale Michelangelo inaugurata Casa della Salute - Oncologia, Tondi risponde alle dichiarazioni di Vagaggini: “Non facciamo demagogia sulla sofferenza della gente” - Castro interviene al Consiglio su comodato d’uso gratuito per Casa della Salute - Geotermia. Il Dott. Borgia scrive al Sindaco Tondi - La Diocesi di Montepulciano celebra la Giornata del Malato; il Vescovo Manetti in visita a Nottola