A MONTERIGGIONI nasce Slow Travel Fest: primo festival in Italia dedicato al viaggio lento
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Dal 9 all’11 ottobre, tra le mura del borgo toscano e lungo la Via Francigena, tre giorni per ripensare lo spazio e il territorio, a bassa velocità
Monteriggioni (Siena). Tre giorni di incontri, escursioni, arte, musica, cinema e natura: dal 9 all’11 ottobre, il borgo medievale di e l’antico tracciato della Via Francigena che lo attraversa diventeranno lo scenario di Slow Travel Fest, il festival in Italia interamente dedicato alla cultura del viaggio lento. Una manifestazione per tutti i viaggiatori, dai bambini ai più esperti, che nasce per raccontare cosa significa spostarsi in simbiosi col territorio, a piedi o in bicicletta, e per ripensare lo spazio e le distanze a bassa velocità. L’iniziativa, una naturale evoluzione del Festival della Viandanza, che si è svolto fino all’anno passato sempre a Monteriggioni, sarà completamente gratuita e organizzata da Ciclica.cc e Movimento Lento con la collaborazione di Regione Toscana, Toscana Promozione e del Comune di Monteriggioni. Main partner: Touring Club Italiano, SloWays e Associazione Europea delle Vie Francigene (www.slowtravelfest.it). Diffuso su spazi facilmente raggiungibili camminando o pedalando, tra cui la suggestiva abbazia di Abbadia a Isola, il festival propone ogni giorno un’ampia scelta di escursioni che dalla cittadina toscana conducono alla scoperta della Francigena, il percorso che nel Medioevo rappresentava la principale via d’unione tra l’Europa Centrale e Roma. Chi ama le luci dell’alba potrà sperimentare il deep walking, passeggiate meditative accompagnate da Luca Gianotti, direttore editoriale di Edizioni dei Cammini e nome di spicco nel panorama del viaggio lento in Italia, mentre per gli appassionati del nordic walking, lo stile di camminata figlio dello sci di fondo che prevede l’utilizzo di appositi bastoni, sono state pensate due sessioni con la guida svizzera Caterina Frey. In programma anche percorsi notturni e mattutini tra le colline senesi con le guide ambientali delle associazioni Species e A.G.A.T. Toscana, itinerari in bicicletta, camminate silenziose con momenti letterari ed escursioni per scoprire il piacere di perdersi e di ritrovare la strada.
Ricco il cartellone di incontri, su cui spiccano i nomi del geografo ed escursionista Franco Michieli, che dopo aver attraversato terre impervie senza gps, telefono, mappe, bussola e orologio, spiegherà come non conoscere la strada possa essere il modo migliore per iniziare un cammino, di Darinka Montico, la donna che ha percorso l’Italia a piedi e senza un euro, accettando l’ospitalità di chiunque incontrasse, dormendo in 128 letti diversi e raccogliendo i sogni delle persone che incontrava sulla strada, e di Claude Marthaler, “ciclonauta” e scrittore – tra i titoli “Lo zen e l’arte di andare in bicicletta” e “Il canto delle ruote”, in cui registra sette anni passati a pedalare intorno al mondo – che porterà al festival il suo personalissimo modo di intendere il cicloturismo insieme al racconto del suo ultimo viaggio su due ruote in Asia Centrale. Verrà proposta, in vista del Giubileo indetto per questo dicembre, anche una riflessione sulla dimensione spirituale del cammino: Sergio Valzania, vice direttore di Radio RAI e appassionato camminatore, dialogherà sul tema con don Domenico Poeta, incaricato dell’arcidiocesi di Siena per l’accoglienza dei pellegrini, e con il viaggiatore, fotografo e terapeuta Italo Bertolasi.
Tra gli ospiti anche il regista Alfredo Covelli con il suo documentario “With real stars above my head”, recentemente proiettato al Trento Film Festival, che narra con straordinaria ironia e delicatezza una vicenda autobiografica: la scelta, dopo un peggioramento della sclerosi multipla, di affrontare la malattia camminando sulle vette dell’Himalaya. Saranno presenti inoltre Pietro Scidurlo, viaggiatore paraplegico e autore della guida “Il Cammino di Santiago per tutti”, che spiegherà cosa significa viaggiare lentamente per chi vive la disabilità, e Andrea Borchi, animatore del blog Bike Packing e ideatore del percorso per mountain bike Tuscany Trail, che introdurrà il pubblico all’arte di fare i bagagli in bicicletta. E ancora: Luca Gianotti presenterà “La spirale della memoria”, il racconto di un itinerario a spirale che si snoda tra i paesi che 100 anni fa furono maggiormente colpiti dal terremoto che sconvolse l’area della Marsica, in Abruzzo, mentre gli scrittori Paolo Venti e Giancarlo Cotta Ramusino, autori rispettivamente di “La strada per il Don” e “Il ritorno a Nikolajevka”, ripercorreranno le tracce degli alpini di ritorno dalla campagna in Russia, l’uno in bici, in bus, in treno e in autostop, l’altro a piedi. Tante le attività per i più piccoli e le famiglie: da “Famiglie in Viaggio”, l’incontro con lo scrittore Paolo Ciampi dedicato al cicloturismo come opportunità non solo per scoprire nuovi paesaggi, ma anche per approfondire il rapporto con i figli, a giornate all’aria aperta con camminate, racconti e filastrocche in compagnia degli asinelli della guida ambientale Massimo Montanari. E ancora, cacce al tesoro, spettacoli teatrali itineranti, esibizioni circensi su due ruote e laboratori a cielo aperto per imparare a fare musica con materiali naturali, riconoscere le tracce degli animali e costruire una bussola. Spazio anche alla fotografia con la mostra “In Itinere” di Ilaria Di Biagio, un progetto per raccontare la Francigena attraverso le immagini, catturando i volti e gli scenari incontrati durante il cammino. Artista e fotoreporter, con scatti e appunti di viaggio la Di Biagio offre una visione – che ha origine da un dato biografico molto personale – del suo percorso di 394 km lungo la via. Paesaggi sospesi, persone in cammino e impressioni di un attimo che creano un paesaggio sognante e denso di mistero, nel segno della lentezza.
Lo Slow Travel Fest si propone inoltre come momento di incontro dedicato agli operatori che promuovono la cultura del turismo lento, sostenibile, di qualità e rispettoso dei territori. All’interno di un’area espositiva appositamente allestita, tour operator, professionisti del settore, media e case editrici potranno presentare la propria attività legata allo “slow tourism”, un ambito culturale e professionale che negli ultimi anni è in rapida crescita e sempre più apprezzato. In particolare il festival ospiterà gli “Stati generali del turismo lungo la Via Francigena”, un forum dedicato soprattutto agli operatori turistici, agli amministratori pubblici e agli stakeholders interessati allo sviluppo del viaggio lento lungo la Via Francigena. Un evento organizzato in collaborazione con il Touring Club Italiano e l’Associazione Europea delle Vie Francigene, focalizzato sulle grandi opportunità di sviluppo dell’itinerario nell’anno del Giubileo indetto a partire dal prossimo Dicembre 2015. La colonna sonora del festival sarà affidata a suoni ogni sera diversi: dal jazz contaminato con influenze mediterranee del pianista, cantante e arrangiatore Luigi Campoccia – una carriera trentennale di cui la metà passata al fianco di Giorgio Gaber – che presenterà il nuovo lavoro intitolato “The dream of Osman”, ai ritmi swing, balcanici e alle melodie anni ’50 e ‘60 del dj set al femminile firmato Coqò Djette, fino all’esplosiva “circus swing orchestra” Camillocromo, eccentrica formazione fiorentina da anni impegnata nei maggiori festival di tutta Europa con diversi progetti in cui musica, teatro, circo e fantasia si incontrano in un territorio creativo senza confini stabiliti. “Lo Slow Travel Fest rappresenta la naturale evoluzione del Festival della Viandanza, che in tre anni è diventato un evento di riferimento per i viaggiatori a piedi – spiega Alberto Conte, direttore organizzativo delle edizioni precedenti e presidente del Movimento Lento – Dopo tre edizioni di grande successo è emersa l’opportunità di coinvolgere un pubblico più vasto, rivolgendoci a tutti gli appassionati del viaggio lento, non solo a piedi ma anche in bicicletta, a cavallo, con gli asinelli, e con mezzi di trasporto sostenibili. Tantissime le novità di quest’anno: dalle camminate e i tour in bicicletta agli eventi in natura, dall’impegno nel coinvolgimento degli operatori del settore e delle comunità locali al ruolo centrale della Via Francigena. Molto significativo è anche il nome che abbiamo scelto per questa nuova esperienza, che sottolinea sia la dimensione internazionale della manifestazione sia il pubblico a cui si rivolge.”
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