Poesia. Il comunismo – Carlo del Quinti

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Haeftlinge zerkleinern Steine

lP

a cura di Balilla Romani

*  *  *                         

IL COMUNISMO

Il comunismo un po’ annoiato

Di far vita sedentaria

Volle andare in altro stato

A godersi un poco d’aria

Col permesso del Cremlino

Valicò il proprio confino.

Viaggia senza passaporto

Seminando qualche morto.

E chi innanzi gli si para

Lui non scherza, punta e spara

Seguitando nel suo viaggio

Con intrepido coraggio

Dove passa fa lo stesso

Trova sempre qualche fesso

Che gli da un po’ di ragione

E gli regala la nazione.

Ma, un bel giorno, andando a spasso

Un soldato americano

Si fa avanti e sbarra il passo.

Disse: <Olà, fuori il permesso!

Non mi fai passar da fesso;

Sei venuto in Occidente

A ingannar tutta la gente

Tu mi sembri un tipo losco

Cara erbetta, ti conosco:

Ma il soldato americano

Ti terrà sempre lontano!>

<Via, lasciatemi passare

Fo due passi fino al mare

Vado in visita ai parenti

Sparsi in tutti i Continenti

Porto a loro i miei strumenti

Che son tanto necessari

Per accalappiar somari!

Armi a Nasser, armi in Corea,

Armi all’India, armi alla Cina

Per mandar tutto in rovina.

Io la guerra non la voglio,

Spero superar lo scoglio

E potermi i pie’ sgranchire

A pigliarvi nelle spire

Come spesso fa il serpente

E ridurvi quasi a niente.>

<Io non faccio nessun male

Se minaccio il capitale;

Dico solo alle mie masse

Che vi svuotino le casse.

Quelle casse piene d’oro,

Non son vostre, son di loro.

Date a me tutto quell’oro,

Voi pigliatevi il lavoro

Che quell’oro avrà destino

Nelle casse del Cremlino.

Ve lo dico chiaro e tondo

Voglio mio l’intero mondo.

Solo questa è la giustizia

Se volete l’amicizia,

Altrimenti fo una guerra

Che l’America rinserra

E l’Europa, in poche ore,

Fra la belva e il domatore

Io vi chiudo in una morsa

Proverete la mia forza.

Se del mondo avrò le chiavi

Voi sarete tutti schiavi.

*    *    *

foto/copertina: il gulag di Kanalbau. Qui altre immagini dai gulag: Gulag for Pinterest

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