Giudice di pace, la risposta di Abbadia Futura
—lP—
Nel Febbraio 2015 abbiamo presentato in Consiglio una interrogazione per capire il futuro della presenza ad Abbadia del Giudice Di Pace. A tale richiesta ci vengono date delle risposte vaghe e aleatorie, non soddisfacenti e che non si conformeranno poi alla realtà dei fatti. La maggioranza ribatteva fortemente convinta, si ricorda l’intervento del consigliere Sabatini, che l’eventuale soppressione di tale servizio sarebbe stata dettata dagli alti costi. Secondo noi, tali servizi non possono essere quantificati; sono servizi al cittadino che vanno mantenuti indipendentemente dal costo e l’Unione dei Comuni deve essere un organo in qualche modo garante in questa prospettiva, come in effetti in un primo momento sembrava. Gli eventi e le dichiarazioni di questi ultimi giorni non possono però passare inosservati e non commentati!
Da documenti ufficiali (delibere Unione Comuni, delibera giunta Comune Piancastagnaio luglio 2014) risultano chiare le cifre che ciascun comune facente parte dell’Unione avrebbe dovuto sostenere, e non ci sembra che la cifra corrisposta dal comune di Abbadia sia così elevata da non poter essere sostenuta dall’attuale amministrazione, visto anche che si può permettere un istruttore ( posizione C1) di fiducia del Sindaco, quando lo stesso dichiarava in campagna elettorale il proprio servizio disinteressato, di devozione, di amore per la comunità che tanto gli aveva dato nella sua carriera professionale. In un articolo apparso il 14 maggio su La Postilla a firma del Sindaco, le cifre portate a conoscenza della cittadinanza per quanto concerne il mantenimento del Giudice Di Pace, sono altre.
Nonostante la diversità fra una cifra e l’altra, ci domandiamo perplessi se era così impossibile trovare le risorse in un bilancio comunale come quello di Abbadia? O non c’è stata volontà assoluta?? Consultando il bilancio consuntivo 2014, abbiamo notato come dalle imposte (IMU TASI ecc…) rispetto al previsionale l’introito effettivo è stato notevolmente superiore e quindi una parte di certe risorse si potevano utilizzare per mantenere tale servizio. Quindi, consentiteci, per quello che si vuole i soldi si trovano e non si discute. Poi se effettivamente reperire le risorse finanziarie era così difficile, poteva il Sindaco, la giunta e il gruppo di maggioranza, venire in Consiglio e chiedere a noi, consiglieri di opposizione di devolvere il nostro gettone di presenza, ai consiglieri di maggioranza il loro gettone e agli assessori e a lui stesso una riduzione dei loro compensi per affrontare una tale situazione. Ma la campagna elettorale è finita un anno fa e decisamente , come sovente accade, ai buoni propositi non sono seguiti fatti concreti.
Viste le differenze di cifre documentate per la gestione del servizio chiediamo che i sindaci di Piancastagnaio, Castiglione d’Orcia, Radicofani, facenti parte dell’Unione dei Comuni Amiata val d’Orcia e direttamente interessati dal mantenimento dello sportello del Giudice di pace, facciano da arbitri e dicano quale sono le effettive cifre per fare chiarezza in modo che ogni amministrazione si assuma le proprie responsabilità e che la cittadinanza sia informata in modo chiaro. Il servizio non andava comunque messo in discussione perché come scrive l’avvocato Bisconti Danilo, membro della commissione pari opportunità dell’ordine degli avvocati di Siena “…in un momento come questo di grave crisi , è molto grave che venga meno un presidio di legalità del sud della provincia e della regione , molto attento ai problemi delle famiglie e dei minori”. (Comitato Abbadia Futura, 21 maggio 2015)
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