Abbadia: soppressione dell’ufficio del giudice di pace. La nota del Comune
—lP—
Abbadia San Salvatore. Come già era nell’aria da qualche tempo, l’ufficio del Giudice di Pace dell’Amiata Senese si è avviato verso una sua inesorabile chiusura, nonostante i tentativi per cercare di garantire il suo spostamento nel comune di Piancastagnaio presso la sede dell’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia. Chiusura dunque, ma tra mezze verità e cifre decisamente poco realistiche si sta assistendo al racconto di una rappresentazione che appare lontana rispetto alla realtà dei fatti. Come risulta agli atti, è stata una perizia svolta congiuntamente allo stesso Giudice di Pace, infatti, a far emergere tutta una serie di criticità logistiche difficilmente sormontabili.
Tre uffici non erano sufficienti, come legittimamente sottolineato dallo stesso Giudice di Pace, allo svolgimento dell’attività. Non bastasse questo, a partire da giugno 2014, il Comune di Abbadia e l’Unione dei Comuni avevano dato il via ad un periodo di prova dopo che, a seguito della decisione di chiusura dell’ufficio da parte del Ministero di Grazia e Giustizia dello scorso anno e lo spostamento dei due dipendenti dell’ufficio a Siena, i costi relativi al mantenimento della sede del servizio erano ricaduti tutti sui cittadini dell’Unione, in particolare su quelli di Abbadia. I costi a totale carico della comunità badenga hanno gravato e avrebbero continuato a gravare sul bilancio per circa 20.000 euro annui solo per il mantenimento della sede, per un costo complessivo del servizio di circa 26.000 euro l’anno (Il servizio nel suo complesso pesava sull’Unione dei Comuni per un costo totale di circa 110.000 euro ndr). Il periodo di prova, in realtà, ha evidenziato anche una molteplicità di problemi gestionali. Infatti, il Ministero ha proceduto anche al ritiro delle fotocopiatrici, stabilendo che l’ufficio, pure nelle questioni minime, deve essere seguito e dotato dalle amministrazioni comunali.
Così come non sono più garantiti la carta e il materiale di cancelleria, le spese postali, i timbri, i mezzi informatici e i mezzi di trasporto che erano stati momentaneamente presi in carico dall’Unione dei Comuni. Tutto questo nel comprensibile disagio generale anche dei dipendenti che, oltre ad essere stati sottratti alle funzioni precedentemente svolte, hanno manifestato da subito difficoltà anche nelle gestioni minime non avendo strutture operative di riferimento. Come sopperire, dunque, il problema della chiusura? L’Amministrazione è consapevole che per i cittadini che hanno una situazione di oggettiva debolezza e difficoltà nel raggiungere le opportune sedi nelle quali far valere i propri diritti, la mancanza di un ufficio preposto potrebbe creare disagi. Ecco perché l’Amministrazione Comunale di Abbadia ha dato la propria adesione all’attivazione di uno “Sportello di Prossimità”. Che cos’è lo Sportello di Prossimità? Si tratta di un ufficio che consente di qualificare i servizi della giustizia nel territorio di competenza del tribunale di Siena e in particolare il servizio della Volontaria Giurisdizione. Uno sportello informativo e di raccolta della documentazione delle pratiche che ne hanno diritto. Una sorta di intermediazione, dunque, che garantisce a chi ne ha più bisogno di poter usufruire di un servizio che opportunamente gli spetta.
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