Geotermia. L’avvio di Bagnore 4: e se il piezometro non fosse “impazzito”?
—P—
Geotermia, di seguito pubblichiamo una nota diramata dai comitati:
Le ipotesi del Prof.Borgia, alternative a quelle di semplice rottura del cavo del piezometro, aprono inquietanti scenari che, se veri, prefigurerebbero gravissime responsabilità per chi dovrebbe vigilare sui lavori di messa in esercizio della centrale Bagnore 4 e su chi dovrebbe tutelare la salute e il patrimonio idrico. Chissà che davanti al giudice ci vada qualcun altro e non i comitati.
“È ben evidente dai dati pubblicati sul sito della Regione Toscana l’andamento in risalita di tutti e tre i piezometri che dall’estate scorsa stavano monitorando la falda che alimenta le sorgenti del Fiora: il livello della falda al piezometro “David Lazzaretti” (a Poggio Trauzzolo) sale di quasi 1 metro in poco più di 2 mesi (luglio-agosto), mentre negli altri due piezometri (“La Valle” e “Madonna del Castagno” di Enel) sale di oltre 2 metri. Questo gradiente di risalita è paragonabile a quello per il quale lo studio della Regione Mobidic indicò dipendere da un incremento della pressione nel campo geotermico. Quindi, per analogia, si dovrebbe poter affermare anche in questo caso lo stesso”, osserva il prof Andrea Borgia nella attenta ricostruzione dell’andamento della falda acquifera del monte Amiata, attraverso la lettura comparata dei dati dei piezometri esistenti.
“Dal 9 settembre la falda a Poggio Trauzzolo non risale più. Due giorni dopo viene a mancare l’acqua in alcune case proprio sopra al campo geotermico, e -si dice- che la portata di alcune delle sorgenti del Monte Labro è diminuita significativamente. Inoltre, poco dopo, a fine settembre, la falda a Poggio Trauzzolo inizia a scendere repentinamente, mentre ai piezometri Enel la falda continua a salire di circa 50 cm fino al 22 ottobre, rimanendo poi costante. A Poggio Trauzzolo la falda continua a scendere vorticosamente fino al 17 novembre -in tutto 70 cm in 40 giorni- proprio, guarda caso, contemporaneamente alla attivazione dei pozzi di alimentazione della nuova Centrale Geotermica Bagnore 4”.
Aggiunge poi, “Dato che il piezometro Poggio Trauzzolo si trova a monte di quelli di Enel, questo comportamento ha una sola spiegazione e cioè che la falda a monte dei piezomteri di Enel viene drenata verso il campo geotermico, inquinandosi irrimediabilmente. La quantità di acqua potabile persa durante questo abbassamento della falda è probabilmente dell’ordine di un miliardo di litri: se fosse venduta in bottigliette da un litro quanto ne ricaverebbero i comuni amiatini?”. E, di seguito, “Dopo il 20 novembre il piezometro di Poggio Trauzzolo “impazzisce” mostrando repentini e momentanei abbassamenti di pochi metri della falda. E se, invece di essere errate, queste improvvise variazioni del livello della falda misurassero repentine transienti riduzioni di pressione del campo geotermico che, durante la messa in esercizio, possono corrispondere ad abbassamenti di oltre 1000 m di acqua? E se il cavo si fosse eventualmente lesionato proprio a causa di queste improvvise oscillazioni? Questa ipotesi, data la connessione diretta tra il campo geotermico e l’acquifero potabile dell’Amiata, non può e non deve essere scartata.
In particolare perché le improvvise oscillazioni della pressione nel campo geotermico potrebbero far risalire i fluidi geotermici contaminando direttamente la falda acquifera. Proprio perché esiste una connessione ormai scientificamente dimostrata tra il campo geotermico e l’acquifero potabile e tale connessione è stata scartata nelle Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) della nuova Centrale di Bagnore 4 e del Piano di Riassetto del Campo Geotermico di Piancastagnaio, le autorizzazione VIA dovrebbero dalla Regione essere sospese in autotutela.
Ma se ancora alcuni amministratori potessero dubitare di ciò, e insistessero nel non applicare il Principio di Precauzione imposto dalla legge, per avere l’ennesima conferma è sufficiente chiudere le centrali geotermiche e verificare se la falda torni a salire o meno. In alternativa, Enel metta a disposizione di tutti i dati di prelievo di fluidi geotermici dai pozzi dai campi geotermici dell’Amiata”.
Articoli correlati: Geotermia, Borgia risponde al comunicato della Regione - Geotermia, lettera dei comitati: “Regione Toscana, allarmisti all’incontrario” - Geotermia: bocciato in Commissione Ambiente l’emendamento Abrignani - Emissioni, PRC Toscana si impegna “contro la geotermia inquinante” - Geotermia: il Comitato chiede incontro con Sindaco e consiglieri - Geotermia: comitati replicano a Montemaggi “Bagnore 3 e 4, un affare solo per Enel” - Geotermia, Bagnore 4: i comitati presentano ricorso al Consiglio di Stato - Geotermia: Tondi dice sì all’incontro con Borgia «Siamo interessati ad ascoltare tutti e ad avere un quadro chiaro della situazione» - Geotermia. Il Dott. Borgia scrive al Sindaco Tondi «L’acquifero è stato abbassato di 100-400 m dallo sfruttamento geotermico» - L’Amministrazione di Abbadia ha incontrato Enel Green Power “Per conoscere progetti e strategie della compagnia” - Geotermia, intervista a Enrico Coppi - Primarie, geotermia e molto altro. Intervista a Massimo Flori - Monte Amiata. Arsenico oltre i livelli di guardia