Primarie PD, Abbadia (è) per Matteo

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Difficile parlare di risultato clamoroso. Matteo Renzi, Sindaco di Firenze e neo-segretario del Partito Democratico, è sulla cresta dell’onda più o meno dalla sconfitta politica di Pierluigi Bersani. Un risultato annunciato? Sicuramente a livello nazionale, laddove Giuseppe Civati detto Pippo era visto all’incirca come un novellino seguace e propinatore di una sinistra più a sinistra del PD: incapace egli stesso di incarnare le vesti dell’uomo carismatico e le ambizioni di partito; e Gianni Cuperlo – forse il più intelligente fra i tre, sicuramente il più navigato – probabilmente ha pagato la troppa vicinanza alla vecchia dirigenza del PD (lo sciagurato endorsement di Massimo D’Alema ha contribuito ad affossare le residue speranze di un troppo ottimista Cuperlo). Nel contesto di cui sopra la vittoria di Renzi – uomo immagine capace di passare da una puntata di Porta a Porta a una di Amici senza che la faccenda desti il ben che minimo clamore, almeno all’interno del Partito - era l’unica via percorribile. Guardando alle faccende interne, quelle d’Abbadia  San Salvatore, il risultato appare assolutamente clamoroso. In pochi si aspettavano una vittoria di queste proporzioni, anche perché (almeno da queste parti) si dava per scontato che quanti nel 2012 ebbero l’idea di votare Bersani (e furono maggioranza con appena un votuzzo di scarto: 357 contro 356 di Renzi) a questo giro si sarebbero fiondati su Cuperlo. Invece no. Civati come da programma ha raccimolato un risultato scarsino: 89 voti (10%), Cuperlo 110 (13%) e Renzi 661 (77%). Va da sé che molti dei vecchi elettori di Bersani stavolta sono trasmigrati dalle parti della Leopolda. Altro dato da tenere in considerazione è quello riguardante l’affluenza: 860 votanti a fronte dei 716 dello scorso anno. Se la parola degli elettori ha un senso, il prossimo candidato del Partito Democratico (alle elezioni nazionali, ma anche comunali) dovrà essere piuttosto vicino al concetto di “renziano doc”, con relativa innovazione. 860 votanti sta anche a ricordare il bacino elettorale del centro-sinistra abbadengo: questo è il numero su cui, al momento e in sede di voto, potrà sicuramente fare affidamento il PD; un numero importante ma non ancora sufficiente a gridare vittoria.

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