“Progetto Euromine”: Abbadia San Salvatore e la cultura europea (parte 1)

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di Antonio Pacini & Ilaria Martini

La cultura badenga approda in Europa. La nostra storia millenaria è esportata attraverso il progetto Euromine, che riguarda la rivalorizzazione e il recupero dei siti minerari europei. L’ultimo incontro, avvenuto a Jarrow in Inghilterra lo scorso 17 e 18 Maggio, ha avuto come tema focale la nostra Bibbia Amiatina.

Il Codex Amiatinus, conosciuto anche con il nome di Bibbia Amiatina è un importantissimo testo della cristianità. Rappresenta il testimone più autorevole della Vulgata nonché il più antico e completo manoscritto in latino della Bibbia arrivato ai giorni nostri. La storia della Bibbia Amiatina comincia in Inghilterra, nei monasteri gemelli di Wearmouth e Jarrow dove furono scritte tre copie della Bibbia per volontà dell’Abate Ceolfrid a partire dall’anno 692. Due sono giunte a noi frammentarie mentre la terza (il Codex) è ancora intatta. L’Abate Ceolfird s’incamminò verso Roma per farne dono al Papa, ma morì misteriosamente in Francia durante il viaggio.

Il prezioso codice che portava con sé scomparve, per poi ricomparire almeno un secolo più tardi nell’Abbazia del Santissimo Salvatore al Monte Amiata dove rimase per molti secoli (acquisendo così il nome di Bibbia Amiatina) fino alla soppressione del monastero voluta dal Granduca Leopoldo di Toscana nel 1783. Attualmente è un gioiello della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze ma non è esposto al pubblico. Tuttavia nel museo dell’antico monastero del San Salvatore si può oggi ammirare una riproduzione fedelissima di questo tesoro bibliografico unico al mondo, motivo di orgoglio del popolo badengo e che presto sarà collocata nel nuovo e più grande Museo Abbaziale ormai in fase di ultimazione.

Lo scambio culturale avvenuto recentemente fra Abbadia e Jarrow nell’ambito del progetto Euromine ha sicuramente rafforzato la consapevolezza dei badenghi della ricchezza della loro cultura. Una grande occasione di visibilità per il nostro paese, che di quest’esperienza europea deve far tesoro ed imparare ad aprirsi verso il mondo, inserendosi senza indugio nel mercato culturale e turistico.

Abbiamo chiesto spiegazioni sul progetto Euromine, sull’incontro di Jarrow e sulle attività svolte a chi ha partecipato e seguito da vicino l’iniziativa. Hanno risposto alle nostre domande Manuela Vestri, presidente del comitato del gemellaggio, l’associazione Proloco e tutte le associazioni culturali che hanno partecipato all’appuntamento inglese.

Abbadia partecipa al progetto europeo per la valorizzazione dei siti minerari denominato Euromine. Come si articola questo gemellaggio, quali sono le iniziative e quali le finalità?

Il progetto Euromine nasce dal comitato per il gemellaggio del comune di Abbadia, di cui fanno parte il sindaco, la Proloco e tutte le associazioni sportive economiche e culturali del paese. La presidente e coordinatrice del comitato è Manuela Vestri. Questo progetto nasce per valorizzare i siti minerari e salvaguardare la memoria delle popolazioni. Il gemellaggio si è sviluppato in quattro incontri: Cagliari, Morlawetz (Belgio), Almaden (Spagna) e infine Abbadia San Salvatore, lo scorso Novembre. Tra il nostro paese e gli altri sono stati siglati dei patti importanti, che prevedono il gemellaggio tra tutti i partecipanti ad Euromine, la convenzione del mercurio con Almaden e Idija (in Slovenia), il patto con la città di South Shields (Inghilterra) riguardante il Codex Amiatinus. Le nazioni partecipanti sono la Spagna, la Slovenia, il Belgio e l’Inghilterra, oltre alle località italiane di Villarosa in Sicilia, Silius e Gonnosfanadiga in Sardegna.

Quali sono a vostro avviso gli spunti culturali offerti da quest’opportunità?

Il comitato per il gemellaggio vuole promuovere nuove opportunità di incontro con le altre comunità per i giovani badenghi, salvaguardando la nostra cultura in un’ottica europea. Un obiettivo importante è l’incremento dei turisti ad Abbadia e sul territorio amiatino, altre ad un nuovo slancio negli scambi commerciali e culturali. Il confronto con le altre culture da maggiore visibilità alle nostre radici, ai nostri prodotti ed ai nostri valori. Nello stesso tempo però il confronto culturale porta ad un miglioramento, che ci permette di valorizzare ancora meglio il territorio e ciò che offre.

Nell’ultimo incontro a Jarrow il filo conduttore è stato il codice amiatino. Come è stato ricostruito l’antico legame tra il nostro paese e l’Inghilterra durante le giornate del 17 e 18 Maggio?

Il Codex Amiatinus fu scritto nel monastero di Jarrow insieme ad altre due copie, oggi andate parzialmente o del tutto distrutte. Una copia della Bibbia Amiatina si può ammirare presso il Museo del Venerabile Beda a Jarrow. Nell’evento del 17 e 18 Maggio scorso abbiamo voluto di coinvolgere una rappresentanza del nostro territorio, per trasmettere anche all’estero chi siamo e da dove veniamo. I figuranti dell’Offerta dei Censi rappresentati da cavalieri, abate e damigelle hanno accompagnato in processione il Codex; lo chef Alessio Contorni del ristorante “Il Cantinone” ha preparato per tutti una cena tipica toscana con tanto di pasta fatta a mano; il caseificio di Contignano ha fornito i pecorini; il panificio “Il Buon Pane” ha offerto la Ricciolina e Aurelio Visconti i liquori tipici. Barbara Pinzuti ha inoltre contribuito con i con i suoi vini Novembrino e Sinigiolo, mentre Lucia Fatichenti e Chiara Petri si sono occupate dei gadget. Abbiamo insomma cercato di dare un’idea del mercato locale e di sponsorizzare le bellezze della nostra Amiata, grazie anche alla pubblicità preparata dal consorzio.

Qual è stata la partecipazione all’evento di Jarrow, raccontato anche dalle pagine autorevoli del Times?

L’evento ha avuto il suo culmine nel sabato, con l’apertura della mostra del Codex. Nei giorni precedenti tuttavia è stato svolto un’importante lavoro di pubbliche relazioni, per inserire il progetto in un contesto più ampio possibile. Molte testate importanti hanno dato risonanza all’evento come i quotidiani britannici Observer, Guardian e Times. Persino le tv da quelle locali alla BBC hanno dedicato una parte del tg al racconto della nostra presenza a Jarrow. Dato l’immenso valore culturale del Codice Amiatino, persino Lord Sherlock in persona, luogotenente reale, ha partecipato per poi relazionare in maniera approfondita alla regina. Abbiamo dato visibilità alla nostra festa medievale e promosso i nostri prodotti tipici e di questo siamo orgogliosi. Abbiamo dato luogo ad un evento memorabile, siamo felici per Abbadia.

La ricchezza culturale della Bibbia amiatina rivive e diventa valore di aggregazione transeuropeo. Come capitalizzare questa opportunità per Abbadia?

Il valore culturale della Bibbia Amiatina è immenso e per la nostra comunità avere questo legame con l’Inghilterra è fondamentale per aprire nuove opportunità. Vogliamo continuare in questo lavoro di squadra europeo, perché solo unendo le forze si cresce di più. A Jarrow abbiamo capito l’importanza dello spirito associativo e intendiamo capitalizzare quest’esperienza creando nuove possibilità di lavoro. Puntiamo ad incrementare la partecipazione dei cittadini, perché lo scambio si trasformi in linfa vitale per tutta la comunità badenga. Per questo il comitato continuerà nella sua opera propositiva e attiva. Ci auguriamo di riuscire a stimolare la nuova amministrazione comunale nel proseguire la progettualità europea. Il prossimo evento che vede la comunità badenga coinvolta si sarà dal 5 al 7 Settembre, quando la nostra Corale e la nostra Filarmonica terrà due concerti in Inghilterra, uno Jarrow, nella chiesa di San Paolo, anticamente appartenente al monastero e l’altro alla City Hall di South Shields.

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foto: jc

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