Alluvione di Abbadia, il sindaco: “I nostri giovani come gli Angeli del fango”
Come spesso accade finita l’emergenza rimane la conta dei danni, davvero ingenti: attività commerciali in ginocchio, almeno 14 auto distrutte, appartamenti invasi da fango e acqua. Quello che invece non è stato scalfito è il senso di solidarietà da parte dei cittadini di Abbadia San Salvatore, che, ininterrottamente dall’alba di domenica – giorno dell’alluvione che ha sconvolto il paese – si sono rimboccati le maniche senza mai smettere di lavorare, e aiutarsi a vicenda.
I risultati sono visibili: piazza della Repubblica, dove si sono concentrate gran parte delle acque, è stata completamente ripulita dai resti di fango e sterpaglie; negozi, cantine e appartamenti, nonostante danni per migliaia di euro, sono stati riportati in ordine, i campi del circolo tennis, ieri colmi di fanghiglia, già oggi risultano fruibili quasi del tutto.
“L’evento che ci ha colpiti – dice Fabrizio Tondi, sindaco di Abbadia San Salvatore – è di una gravità assoluta, che non si ricorda a memoria d’uomo; ma dopo appena 24 ore si vedono già dei risultati importanti, grazie al coordinamento di tutti gli enti preposti, in particolare Protezione civile, organi amministrativi, vigili urbani, carabinieri, vigili del fuoco…, le cose stanno tornando alla normalità; un ringraziamento particolare va ai giovani, e meno giovani, che ieri hanno preso pale, carretti e secchi, e, come gli Angeli del fango di Firenze (i ragazzi intervenuti nell’alluvione che colpì il capoluogo toscano nel 1966), sono andati ad aiutare chi era in difficoltà: svuotando cantine, negozi e rendendo fruibili i garage. La nostra comunità – conclude il primo cittadino – in queste ore di difficoltà dà il meglio di sé, dimostrando vitalità, grande senso di responsabilità e tenacia; grazie di cuore a tutto il paese”.
In basso la gallery. Lavori in corso, piazza della Repubblica ripristinata, il “prima” e il “dopo” dei campi da tennis, con i volontari che hanno tolto la fanghiglia dai campi. Poi i laghi “Gora” e Laghetto verde, devastati dalla forza di acqua e fango.