Ancora sollecitazioni per il recupero di “Campigliola”
Continua l’opera dell’Associazione “Per Campigliola”, costituita per sollecitare attenzione e interventi volti alla salvaguardia dello storico torrione, costruito oltre otto secoli fa su uno sperone roccioso che domina l’abitato e l’intera Val d’Orcia; con un punto di osservazione da sud verso nord affascinante e insolito.
L’associazione dallo scorso anno ha acceso i riflettori su questo storico manufatto – tutt’oggi di proprietà privata – che versa in precarie condizioni statiche e di conservazione. La Soprintendenza alcuni mesi or sono ha invitato la proprietà a porre in essere interventi che scongiurino crolli e pericolo per l’incolumità, ma non risulta che a tutt’oggi abbia ricevuto risposte, né, tanto meno, che vi sia stato alcun intervento nel senso richiesto e intimato.
A quanto riferito dal sindaco, Claudio Galletti, nel corso dell’incontro di aggiornamento, sarà inviato a breve dalla Soprintendenza un sollecito ulteriore, rammentando gli obblighi per i proprietari di beni “notificati” , dichiarati cioè di importanza storica e monumentale, come stabilito dalla legge 1089 del 1939. Intanto l’Associazione, dopo aver promosso un incontro di aggiornamento sulla situazione, ha “incassato” l’interessamento del prof.
Franco Cambi dell’Università di Siena, il quale ha preannunciato l’invio di due collaboratrici per sostenere il progetto di recupero. Il 22 Maggio il coordinatore Giorgio Sbrilli, incontrerà anche il presidente del Parco della Val d’Orcia, con l’intento di coinvolgere anche questo Soggetto pubblico nell’operazione che, nel suo complesso, punta a rendere il luogo sicuro e aperto al pubblico, per inserirlo in un circuito più ampio delle fortificazioni che, solo in Val d’Orcia, contano almeno cinque siti: Rocca a Tentennano e Rocca Aldobrandesca a Castiglione, Palazzo Cervini Al Vivo, Campigliola e Rocca di Radicofani. Daniele Palmieri