Geotermia, il sindaco di Arcidosso: “Stop alta entalpia”
“L’indicazione Ani non è vincolante per la regione. Stop allo sviluppo alta entalpia e possibilità di procedere invece col ciclo binario. Per i risultati epidemiologici vogliamo risposte più accurate sulla presenza di tallio. Ma non c’è emergenza sanitaria”
Il sindaco di Arcidosso Jacopo Marini fa il punto e ragiona a tutto campo su temi cruciali per l’Amiata e la Toscana,chiarendo ancora una volta la posizione dell’amministrazione comunale sul tema geotermia sia di tipo flash che a ciclo binario e su quello della salute collettiva; nello stesso tempo il primo cittadino di Arcidosso risponde anche a Corrado Lazzeroni, consigliere di minoranza che lo aveva sollecitato a discutere in consiglio la mozione presentata dal suo gruppo e a sciogliere il nodo aree idonee o no.
“Lazzeroni finge forse di non capire gli elementi di una problematica più volte dibattuta e chiarita”, commenta Marini, che specifica, appunto, che “la questione delle aree non idonee è stata portata più volte in consiglio e anche in commissione. Ho provato in quelle circostanze a spiegare al consigliere Lazzeroni, ma inutilmente, che non sono obbligato come sindaco ad inviare questo atto in Regione. Se non lo faccio non incorro in nessuna sanzione, dato che non c’è nessun termine perentorio previsto dalla normativa per questo atto”.
Aree non idonee alla geotermia. Il sindaco Marini torna a ribadire, poi, i motivi politici per i quali non ha presentato alla regione, l’atto a indicazione delle aree idonee o no alla geotermia: “La ragione per cui non l’ho fatto – dice – l’ho più volte spiegata sia in consiglio comunale che sui giornali. Non sono stato d’accordo con l’impostazione che la Regione ha dato a questo problema, e della questione ho parlato sia con l’assessore Fratoni in più occasioni, l’ultima non più tardi di due settimane fa insieme ad altri sindaci toscani sia col capogruppo Pd in consiglio regionale Leonardo Marras.
Adesso torno a ripetere che mancando una regia regionale o comunque sovracomunale legata alla riflessione dello sviluppo geotermico in Toscana nel suo complesso, regione che il presidente Enrico Rossi vede come distretto geotermico europeo, si lascia esclusivamente ai sindaci e ai territori la scelta di individuare aree idonee o non idonee. Era ipotizzabile che così si sarebbe ingenerato inevitabilmente il cosiddetto effetto nimby (non nel mio giardino). Fenomeno sciagurato questo – sottolinea Marini – che denota immaturità politica e ipocrisia e che è da considerarsi come uno dei mali principali del mancato sviluppo infrastrutturale della nostra nazione”.
Ma quanto sono vincolanti per la regione le indicazioni delle aree idonee o no alla geotermia? Marini specifica che non sono vincolanti: “Lo vorrei far presente al consigliere Lazzeroni – dice – e infatti qualora la regione redigesse questo documento sulle aree non idonee (in allegato al PAER), collazionando tutte le proposte arrivate dai comuni, questo quadro e queste indicazioni non sarebbero assolutamente vincolanti e non riuscirebbero ad impedire eventuali progetti di sviluppo delle società energetiche sul territorio regionale. E questo a causa della natura strategica della materia energia a livello nazionale. Tale documento assumerebbe dunque un mero valore di indirizzo e potrebbe tutt’al più aiutare a trovare di concerto con le società energetiche aree più “accettate” dai territori. Ma il presupposto fondamentale rimane comunque quello che la geotermia si fa dove c’è la risorsa” specifica Marini.
Mozione minoranza sulle aree non idonee. “La mozione della minoranza consiliare – specifica il sindaco – non è stata portata in consiglio perché ancora non ne abbiamo convocato uno. Lo faremo nei prossimi giorni convocando l’assemblea consiliare per i primi di giugno. In ogni caso – incalza – non mi sembra proprio che si voglia eludere tale argomento, vista la quantità di sedute consiliari dedicate a questo tema. Ma per alcuni sembra essere davvero diventata una ossessione paranoide”.
Sviluppo geotermico ad Arcidosso. “La nostra posizione su un eventuale sviluppo futuro della geotermia nel territorio arcidossino – chiarisce Marini – è quella che abbiamo sempre affermato e che abbiamo scritto nel nostro programma elettorale e di governo: diciamo stop allo sviluppo dell’alta entalpia nell’area della concessione di Bagnore. Ogni intervento in questa area deve essere casomai migliorativo e finalizzato alla maggiore riduzione possibile degli impatti ambientali attualmente presenti. Possibilità di sviluppo invece, di una geotermia a media entalpia a ciclo binario (impatti emissivi zero) in aree a vocazione produttiva o comunque fuori da contesti agricoli o soggetti a vincoli paesaggistici, in aree sic, sir, zps”.
Ultimo studio epidemiologico Ars. “Come avevamo promesso ai cittadini – chiarisce il sindaco – c’è stata massima serietà e trasparenza nel portare avanti con rigore i monitoraggi sanitari e ambientali. Si tratta di uno studio serio e rigoroso, unico nel suo genere in Amiata, che sebbene non sia ancora alla fase conclusiva, ci sta dicendo che nel campione c’è una presenza di alcuni metalli in percentuale maggiore rispetto alla medie di riferimento.
Questi dati, in particolare quelli relativi al mercurio e all’arsenico, erano attesi, visto che ci troviamo su un vulcano che ha determinate caratteristiche geologiche. E infatti sono dati coerenti con quelli rilevati in altri territori che hanno analoghe caratteristiche. Il dato inaspettato è quello relativo al tallio che dovremo approfondire con più accuratezza di analisi. E in tal senso si sono mosse da subito le mie richieste agli organi competenti”.
Non vi sono emergenze sanitarie. “Vorrei però subito sgombrare il campo su improbabili emergenze sanitarie – chiude Marini – che non sono state assolutamente prese in considerazione né dai responsabili ARS dello studio InVetta né dai responsabili della Asl sud est, né tantomeno dai medici di medicina generale (medici di base) informati dei risultati dello studio e parte in causa di questo progetto, soprattutto per il ruolo di filtro che svolgono con la cittadinanza, in particolare con quella che ha fatto le analisi. Inviterei tutti, prima di dare giudizi troppo affrettati che rischiano purtroppo di essere superficiali e di creare solo allarmismo, di aspettare i risultati definitivi. Noi siamo dalla parte dei cittadini e siamo i primi a tutelarne la salute”.