Abbadia Futura: “Stop alla deforestazione”
Da troppi anni assistiamo a tagli forestali aggressivi nei confronti della natura della nostra montagna. La visione che si ha del bosco in questo territorio è a nostro avviso assolutamente miope, incapace di comprendere ciò che davvero può rappresentare tale risorsa sotto tutti i punti di vista –compreso quello economico.
L’importanza dei boschi amiatini è primaria, pertanto male si addicono le normative che autorizzano certi interventi sconcertanti a cui assistiamo. La scomparsa della superficie forestale per l’equivalente annuale di 146 campi di calcio è per noi un danno, una perdita sotto tutti i punti di vista. Si tratta oltretutto di una contraddizione alla destinazione che si dice si voglia dare all’Amiata, che vorrebbe a parole valorizzarla e proteggerla.
Con il sistema vigente l’unica destinazione è quella dello sfruttamento e della svalutazione; cosa che dobbiamo veramente invertire, non solo con i proclami politici di basso livello. Noi crediamo che la montagna meriti una gestione diversa e amministrazioni diverse, che sappiano valorizzare le sue risorse tenendo conto dell’insieme dei fattori che le rendono importanti. La valenza strategica della foresta sarà tale solo se si riuscirà a far convivere tutte le sue funzioni senza che quella produttivistica -mirata all’utile immediato- schiacci le altre.
Noi vogliamo che si salvaguardino in primo luogo gli ecosistemi e gli equilibri, senza i quali non potremmo vivere. Da questo deve partire il rilancio dell’Amiata con tutto ciò che ne consegue, dall’ecoturismo alle attività naturalistiche, quindi alla gestione intelligente del bosco a vantaggio di tutti e non di pochi. La cultura del bosco da noi è sempre stata forte, e non ci vengano a fare il paragone tra la gestione portata avanti dai nostri nonni con gli ignobili stravolgimenti che si fanno oggi. E’ un’offesa alla nostra storia. Qualcuno dei signori responsabili dei piani dei tagli vuole dirci che ne sarà ad esempio dei funghi? Non sono forse una risorsa? Con quei cingolati pesanti e gli stradoni il soprassuolo si impoverisce enormemente. Sarà garantita la sopravvivenza di endemismi e specie rare, su cui si sono accesi i riflettori della botanica italiana?
Se non si ha una visione di insieme allora non si è all’altezza di prendere decisioni per un territorio importantissimo come questo e non si sanno certo fare gli interessi delle comunità che ci vivono. Per fortuna ci sono anche altri progetti per il nostro territorio, progetti che attecchiranno perché la necessità è troppo forte. Uno su tutti è la realizzazione del Parco Nazionale del Monte Amiata, che sta tornando alla ribalta e sarà un parco di nuova generazione. Per fortuna ci sono anche tanti amici -e non solo amiatini- esperti, liberi e disposti a lavorare per un futuro più dignitoso di questa zona. Siamo sempre più convinti che “La conservazione della Natura è anche il miglior investimento per il futuro”. Stop alla deforestazione.
Foto/copertina: monte Amiata.