ABBADIA, calcio, intervista a Lucrezia Di Fiore: “Nessuno investe nelle categorie femminili”

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 di Viola Santelli

In Italia non si parla abbastanza di calcio femminile. Eppure esiste, sebbene sia praticato da una percentuale minima, se confrontata ai ragazzi. Lucrezia è una giocatrice di Abbadia San Salvatore, questa è – in breve – la sua storia

Purtroppo le calciatrici rimangono spesso sotto l’ombra dell’altro sesso e anche per questo, gli investimenti a loro dedicati non solo molti. La voglia di giocare rimane però la stessa, alimentata dalla passione per lo sport e dalla necessità di farsi luce e di abbattere i pregiudizi. Nata a Ferragosto del 1998 ad Abbadia San Salvatore Lucrezia Di Fiore gioca a calcio da molti anni. Il suo percorso è iniziato nelle squadre maschili del paese, per poi riuscire ad arrivare, una volta cresciuta di età e in capacità, nei team più famosi della zona. Grazie alla convocazione per la Rappresentativa Regionale è partita per la Calabria a fine maggio, trattenendosi lì una settimana, insieme ad altre ragazze chiamate per lo stesso motivo. Purtroppo la Toscana non è riuscita a ottenere l’oro, poiché eliminata in semifinale dalla Lombardia, che ha conquistato il primo posto contro il Bolzano.

lucrezia (1)Al di là del risultato, comunque significativo, ciò che davvero importa è lo spirito di organizzare tornei del genere, per riunire le migliori calciatrici italiane. Essendo Lucrezia una giocatrice tra le scelte dei mister, non rimane che complimentarsi, sperando che la sua passione persista nel tempo e riesca a portarla ancora più lontano.

Abbiamo parlato con Lucrezia, ecco cosa ci ha detto: 

 ”Segnare è ciò che mi emoziona”

 Giocare a calcio è un po’ come scampare alla vita di tutti i giorni: trovi in quel campo verde un luogo perfetto per riuscire a esprimere ciò che realmente sei. Durante gli allenamenti, si accendono una voglia e una forza pazzesche, anche se sei a pezzi dopo una giornata devastante ma, tuttavia, sai che i tuoi sacrifici verranno poi ripagati, in partita. Essendo io un attaccante, segnare è ciò che mi dà più emozioni in assoluto: amo segnare qualsiasi gol, bello o brutto che sia, e la cosa più spettacolare è che se riesci a mettere la palla in porta, vieni sommerso da tutti. Non c’è cosa migliore. 

Lu“La cosa più importante è lo spirito di squadra”

La cosa più importante è senza dubbio lo spirito di squadra: senza quello non si va da nessuna parte. In più,  si gioca in undici ma si vince e si perde tutte insieme. Quando sei in campo non esiste nient’altro ma conta solo la fiducia che hai in te stesso e soprattutto quella che hai nelle compagne: loro sono fondamentali e la forza che  riescono a darti con un abbraccio, con una frase o riprendendoti per i tuoi errori è indescrivibile. Dall’agitazione che provi prima di una gara, devi ricavare la determinazione che ti farà dare il meglio di te e non importa come andrà a finire se ci avrai messo il cuore.

“Finché nessuno ci crederà veramente le ragazze rimarranno a un livello inferiore”

Ecco, forse è proprio questo il punto: bisogna ricordarsi sempre che dove non arrivano le gambe… arriva il cuore! Per me il pallone è uno degli sport più belli al mondo, ma naturalmente ci sono fin troppe differenze tra il calcio giocato da un sesso o dall’altro. Nessuno investe nelle categorie femminili, nonostante queste abbiano, in Paesi come gli USA o la Germania, quasi la stessa importanza di quelle maschili. Finché nessuno ci crederà veramente, le ragazze rimarranno a un livello inferiore. Il calcio è divertimento, passione, sacrificio, disciplina e rispetto. Non bisogna solo essere forti per giocare a pallone.

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