SANTA FIORA, Ciaffarafà: “attività economiche e commerciali chiudono al ritmo di una al giorno”
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Riceviamo e pubblichiamo(*)
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Un’altra chiusura di una attività storica di 55 anni: un comune ricco che fa sparire i soldi non si sa dove
Mentre Sindaco e amici pensano ai propri affari e a sperperare 2.300.000 euro per un inutile e costoso museo delle torture, come se le subissimo poche in questo comune, le attività economiche e commerciali chiudono al ritmo di una al giorno.
Dopo la chiusura negli ultimi 2 anni di panifici, macelli e bar in tutte le frazioni del comune è la volta di una Ferramenta con 55 anni di ininterrotta attività nella frazione di Bagnore. La Ferramenta e casalinghi “Eredi Bianchini” ha rappresentato un punto di riferimento per una intera frazione e per tutto il territorio e questa chiusura dà l’idea di cosa stia succedendo in questo comune sotto questa Amministrazione comunale. Un negozio che offriva dal servizio gas, alla ferramenta, ad articoli per la casa e per il giardinaggio e che da anni svolgeva, per una frazione come Bagnore con circa 400 anime, un riferimento anche culturale visto che nel tempo è stato centro di raccolta di firme e di iniziative sociali per tutto il comune. Una grossa perdita per tutta l’Amiata che, anche molte persone di passaggio, ha utilizzato questo servizio almeno una volta in tanti anni di attività.
L’Amministrazione comunale si è fatta passare per le mani, è bene ricordarlo, circa 12 milioni di euro negli ultimi anni dati dalle compensazioni ambientali di Enel a fronte di una popolazione di 2600 abitanti e non ha mosso un dito per impedire le chiusure delle attività storiche nel nostro comune. I soldi che arrivano da Enel sono circa 1.000 euro a testa all’anno per abitante: una enormità visti i tempi che corrono, ma qui nessuno se ne è accorto a parte pochi fortunati. Qualsiasi Amministrazione comunale, nel mondo intero, con quei soldi avrebbe potuto fare ricca la propria popolazione e creare decine di opportunità e posti di lavoro: invece, al contrario, chiudono attività commerciali e di riferimento e molti giovani sono costretti ad emigrare per trovare lavoro.
Una situazione vergognosa e piena di ombre visti i tanti milioni di euro ricaduti in questo comune negli ultimi anni. Qui non c’è solo la evidente incapacità amministrativa di Sindaco e amici che a tutto pensano fuori che al bene di questo territorio: ci sono responsabilità personali e politiche evidenti a fronte dei tanti soldi passati per le mani di questi amministratori. Noi avevamo proposto un fondo di solidarietà per sostenere le attività economiche e commerciali in difficoltà, ma evidentemente il Comune pensa ad altro mentre il territorio si impoverisce per ingrassare qualcuno. (*Riccardo Ciaffarafà, Capogruppo consiliare Un comune per tutti)
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