Lettera di Luciana Nardini, figlia di Carlo: “Mio padre è stato un badengo vero. Ha amato il paese in maniera quasi viscerale”

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Riceviamo e pubblichiamo(*)

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La vostra iniziativa editoriale l’avrebbe apprezzata moltissimo…

Egregia Redazione,
Mi sono imbattuta occasionalmente nel sito La Postilla. Non conoscevo la vostra iniziativa. Grande è stata la mia sorpresa quando vi ho trovato una poesia scritta da mio padre, Carlo Nardini, e in calce un gentile riferimento alla sua memoria e al suo pensiero.
Mio padre è stato un badengo vero. Ha amato il paese in maniera quasi viscerale. La sua massima aspirazione era promuovere nei compaesani una maggiore attenzione verso i temi culturali e la conservazione delle tradizioni e della storia del paese e delle sue genti. Pensava che certi temi fossero parte integrante (quindi non avulsi) dello sviluppo di Abbadia. Sperava sempre nei giovani.
La vostra iniziativa editoriale l’avrebbe apprezzata moltissimo.
Vi ringrazio sentitamente per lo spazio e per i riferimenti che gli avete voluto dedicare.
Aggiungo che sono nata anch’io ad Abbadia. Le cose della vita mi hanno portato a vivere lontano, ma il legame che mi lega al paese si rafforza con l’età piuttosto che affievolirsi. Mi piacerebbe rimanere in contatto con voi e supportare le vostre iniziative e, perché no, qualora ce ne fosse occasione, condividere in futuro qualche altro spazio da dedicare alla memoria di mio padre. Non tanto per ricordare la sua persona ma per mantenere vivi i suoi ideali, la sua passione e la speranza di una rinascita culturale di Abbadia. Se nei secoli il paese è stato il riferimento per tutte le terre limitrofe, perché non può esserlo di nuovo? (*Luciana, figlia di Carlo Nardini)

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Foto/copertina: JC

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